“C’è stato un crollo verticale degli investimenti durante la crisi, è la cosa più pericolosa: dobbiamo mettere ogni risorsa possibile sugli investimenti, che sono il tema centrale della politica economica”. Lo ha detto Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, intervenendo al convegno della Flai Cgil “Industria 4.0 – il valore lavoro nel settore alimentare“.
“Siamo un Paese con tante fragilità – prosegue Calenda – che va messo in sicurezza e per questo vanno fatti investimenti sulla competitività”. Il ministro si è poi soffermato sugli effetti della trasformazione digitale e dell’innovazione sull’industria, sottolineando come sia fondamentale “tenere insieme due fattori, l’internazionalizzazione e l’innovazione tecnologica”.
“Il 20% delle imprese è nella categoria della catena globale, quindi esporta, innova e funziona, e al lato opposto c’è un altro 20% di imprese che non ce l’ha fatta – dice Calenda -. In mezzo c’è un 60% di imprese delle quali alcune stanno combattendo per entrare nella catena del valore, altre stanno per essere trascinate nel polo opposto”, aggiunge il ministro spiegando che proprio per questo motivo il piano Industria 4.0 “premia le imprese che investono”.
“Manca un punto sul lavoro, che è il più difficile, ovvero l’impatto che ha e avrà l’enorme innovazione tecnologica sul lavoro, che è complesso a dirsi – conclude il ministro – Possiamo intuire una diminuzione di posti di lavoro nella catena produttiva e un amento nella parte alta, dei saperi, ma è pericoloso dirlo in modo così semplicistico. Sarà un processo lungo e strutturato per le piccole e medie imprese”.