La produttività e la sostenibilità delle imprese italiane nel campo dell’agricoltura possono crescere grazie all’innovazione e quindi alle nuove tecnologie. Se quindi finora si è parlato soprattutto di Industria 4.0, non sarà da trascurare per il futuro l’impatto che potrà avere sull’economia nazionale anche l’agricoltura 4.0.
Un esempio viene dal progetto di collaborazione presentato oggi al Vinitaly di Verona da Cia Agricoltori Italiani e Vodafone: si chiama “Connected farm” e ha l’obiettivo di sviluppare un ecosistema completo di soluzioni per le aziende agricole, puntando in particolare su quelle più “giovani”. Alla presentazione, nello spazio meeting della Confederazione, ha preso parte il commissario europeo all’Agricoltura Phil Hogan, il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino e il responsabile marketing e vendite piccole imprese di Vodafone Italia Augusto Bandera.
Le soluzioni IoT di Vodafone collegano gli oggetti alla rete, trasformandoli in dispositivi intelligenti capaci di scambiare informazioni in tempo reale abilitando nuove possibilità per la gestione del business, la crescita delle aziende e la soddisfazione dei clienti. Soluzioni che non sono in laboratorio, ma che sono già in campo e mirano a costruire soluzioni concrete, replicabili e scalabili che portino le aziende del settore a garantire una gestione efficiente delle risorse, la certificazione di filiera e competere sui mercati mondiali aumentando la capacità di produrre reddito.
“L’agricoltura del futuro richiede importanti innovazioni di processo e di prodotto e i giovani sono i candidati ideali per valorizzare e sperimentare nuove idee e progetti – afferma Scanavino – Già oggi, sono proprio le aziende under 40 a modernizzare l’agricoltura. Rispetto ai colleghi più anziani, il 40% dei giovani agricoltori cerca di espandere la sua attività, il 78% punta al miglioramento dei prodotti e l’80% cerca nuovi canali commerciali tra e-commerce e mercati stranieri. In più, anche per motivi anagrafici, i giovani hanno più dimestichezza con il web e le nuove tecnologie”.