La multimedialità è ormai una conditio sine qua non del business. Se da una parte la leggerezza di grafica e video aiuta a comunicare meglio con colleghi, partner e clienti, la contropartita per poter produrre, distribuire e condividere i contenuti di nuova generazione è, paradossalmente, la loro pesantezza. In termini di byte, s’intende. Senza contare l’aggravante delle chiavi crittografiche applicate ai protocolli di comunicazione, necessarie per garantire sicurezza e integrità delle informazioni, ma ree di rendere ancora più lenta la scrittura e la lettura dei file. Il Cloud, lo sappiamo, è un’invenzione straordinaria che ha rivoluzionato il concetto stesso di storage, ma può capitare che la connessione non sia abbastanza performante per offrire gli standard di servizio di cui si ha bisogno. E a prescindere dal fatto che l’Italia non brilla per copertura di servizi a banda larga, comunque non parliamo solo di file transfer a distanza o di disponibilità dei dati da remoto o in mobilità: il più delle volte anzi le esigenze di trasporto dati si fanno sentire all’interno degli uffici, da un device all’altro. E purtropppo abbiamo tutti esperienza di operazioni di scrittura su memorie esterne tradizionali che a volte, senza esagerare, possono durare ore.
Tanto spazio in poco spazio
I dispositivi SSD (Solid State Disk) sono una valida risposta a molti di questi problemi. Design compatti racchiudono enormi capacità di storage, porte USB avanzate garantiscono velocità di trasmissione pari a quelle di una connessione ultrabroadband, offrendo inoltre sistemi crittografici in grado di preservare la privacy dei file che contengono. Samsung, che secondo la società di ricerca Forward Insights ha venduto nel 2016 il 21% dell’intero parco dispositivi SSD, propone una della soluzioni più avanzate del mercato, il T3. Disponibile nelle versioni da 250 GB, 500 GB, 1 TB e 2 TB, il dispositivo pesa (nella versione con minore capacità) solo 51 grammi e ha le dimensioni di un biglietto da visita. In pratica si può avere sempre con sé, nella tasca della giacca, tutto l’ufficio. Grazie alla tecnologia Samsung TurboWrite e alla porta USB 3.1, il T3 offre una velocità di trasmissione e scrittura dati fino a 450 MB/s, circa quattro volte più efficace di un disco esterno tradizionale. Questo significa che il device è in grado, connettendosi a desktop, laptop, smart TV e smartphone Android, di trasferire per esempio, 3 GB di video in 20 secondi un 1 Gb di immagini in soli cinque secondi. In altre parole, non esistono documenti aziendali che non possono essere spostati sul disco in una manciata di secondi.
E la sicurezza? Integrata, senza indebolire le performance
Le performance appena descritte non sono inficiate dal sistema crittografico (opzionale) AES a 256 bit, che può essere comodamente gestito attraverso l’applicazione Samsung Portable SSD e che costituisce la dotazione del dispositivo sul fronte della sicurezza insieme a un corpo protettivo in metallo, realizzato con un design a prova di shock e senza parti mobili all’interno. «Velocità e sicurezza, ormai elementi imprescindibili per qualsiasi impresa che abbia scelto la strada del digitale, non possono più scendere a compromessi: ne va del business», spiega Martino Mombrini, Direttore Marketing Divisione Information Technology di Samsung Italia. «Il nostro obiettivo è fornire soluzioni e prodotti che aiutino gli utenti a rimanere in contatto con le proprie attività e con i propri dati in qualunque situazione, e senza fare sconti sulla qualità della user experience. La memoria esterna SSD T3 ne è un esempio perfetto».