TRIMESTRALE

Più ricavi per Netflix, ma gli abbonamenti deludono le attese

Crescita sostenuta per gli utili, anche grazie al rinvio di mega-produzioni. Obiettivo: superare i 100 milioni di abbonati entro la fine dell’anno

Pubblicato il 18 Apr 2017

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Risultati in chiaroscuro per Netflix nel primo trimestre 2017: nonostante la crescita del fatturato, che segna un + 35% e tocca quota 2,6 miliardi di dollari, infatti, rispettando le attese degli analisti, la crescita degli utenti rallenta e delude le stime del mercato, con una performance che è costata un arretramento del titolo in borsa nell’afterhours dove ha registrato una perdita che ha superato l’1% alla chiusura delle contrattazioni, per poi rimbalzare oggi con un +3% subito dopo l’apertura.

“Dobbiamo giudicare queste variazioni trimestrali – ha scritto il fondatore e Ceo Reed Hastings in una lettera agli azionisti – come fisiologiche rispetto al nostro percorso di crescita di lungo termine e nell’adozione della Internet Tv”.

Si avvicina, intanto, quota 100 milioni di abbonati, prevista per la fine dell’anno: al 31 marzo la società è arrivata a 98,75 milioni di utilizzatori, contro gli 81,5 dell’anno precedente, e un consensus che era fissato a 98,8 milioni, in una strategia che considera il mercato Usa sempre più come saturo e intravede opportunità di crescita soprattutto all’estero, magari nei mercati ancora non toccati, come quello cinese, in cui Netflix potrebbe sbarcare nei prossimi anni.

Gli utili sono stati di 178,2 milioni di dollari, ben oltre i 27,7 dello stesso periodo del 2016: numeri che si spiegano con il posticipo al trimestre in corso della produzione di House of cards 5, che ha consentito una crescita degli utili ma potrebbe essere tra i responsabili del rallentamento degli abbonati. Il fatturato ha registrato un + 35% nello stesso arco di tempo. Quanto alle previsioni per il trimestre in corso, per il colosso dello streaming video gli utili sono destinati a scendere proprio a causa dei costi di produzione e di marketing per la quinta stagione di House of Cards e degli altri contenuti originali, fermandosi a 66 milioni di dollari, pari a 15 centesimi di dollaro per azione.

Se si analizza più da vicino la dinamica dei nuovi abbonati, emerge che Netflix, attivo in 190 Paesi, ha totalizzato 4,95 milioni di nuovi utenti su scala globale, contro i 5,2 previsti. 3,53 milioni nei mercati fuori dagli Usa, mentre ne prevedeva 3,7: nello stesso trimestre del 2016 aveva avuto 4,51 milioni di nuovi abbonati internazionali. La crescita rallenta intanto anche negli Usa, dove la società conta complessivamente su 50,85 milioni di abbonati: 1,42 milioni di nuovi utenti da gennaio a marzo 2017, mentre l’obiettivo era di 1,5 milioni e nello stesso periodo del 2016 erano stati 2,23 milioni.

La società approfitta della trimestrale per annunciare un nuovo accordo con Adam Sandler, uno dei primi a firmare in esclusiva per distribuire con Netflix, che ha siglato un contratto per altri quattro film.

Nessuna corsa con gli altri player dell’online sui diritti sportivi, terreno sul quale ad esempio Amazon si è aggiudicata la trasmissione delle partite della National football league: “Non pensiamo rappresentino per noi una strategia intelligente. Possiamo guadagnare di più spendendo i soldi necessari per ottenere i diritti in film e programmi tv”, spiega la società. Ad aprile, infine, Netflix ha aggiunto rumeno ed ebraico tra le lingue nelle quali sono disponibili i suoi contenuti, portando in tutto a 24 le lingue supportate dalla piattaforma.

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