Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, apre il cantiere su Industria 4.0 e il lavoro del futuro e chiama a raccolta non solo le imprese e i sindacati ma tutti quei soggetti che impatteranno con la digitalizzazione e l’automazione che verrà. Obiettivo, quello di costruire, attorno ad un documento guida dell’Ilo, un contenitore virtuale di proposte coordinate e condivise su come governare le trasformazioni in atto sul mercato del lavoro da cui ogni attore potrà attingere per la messa a punto di proprie strategie con cui fronteggiare al meglio i problemi che un cambiamento tecnologico porterà con sè. Nessun intervento normativo omnibus da parte del governo è per ora previsto alla fine del percorso; quanto piuttosto la volontà di lasciare liberi il Parlamento o le parti sociali, nella contrattazione, o qualsiasi altro soggetto istituzionale e non, di adottare le indicazioni più utili ed adatte che emergeranno da questo brainstorming pubblico.
L’idea è quella di “andare oltre il tradizionale dialogo sociale” per cercare di coinvolgere nel confronto anche soggetti non istituzionali ma ugualmente rappresentativi di realtà lavorative. Ad aiutare il progetto arriva anche un portale ad hoc sul sito del ministero (www.lavorochecambia.lavoro.gov.it) cui far confluire, in un apposito Forum, idee, riflessioni e progetti. A presentare l’iniziativa lo stesso ministro Poletti insieme a Cristina Grieco, coordinatrice della IX commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni, e a Gianni Rosas, responsabile dell’Ufficio Ilo Italia, in collegamento video. Un primo momento di sintesi, comunque, si avrà a maggio in concomitanza con il centenario dell’Ilo nel corso del quale il governo tirerà le somme di questa prima fase di discussione che presentata anche al prossimo G20 dei ministri del Lavoro in Germania e al G7 sul Lavoro a Torino a fine settembre.
Il dibattito italiano, che dovrà giocoforza coordinarsi con quello già in atto, in Europa, avrà però un tema in più; quello del rapporto tra giovani e lavoro vista la centralità del tema nel nostro Paese, che si sommerà agli altri 4 pilastri già individuati dall’Ilo: lavoro e società, organizzazione del lavoro, lavoro dignitoso per tutti, governance del lavoro. “Intendiamo tracciare un quadro del lavoro che cambia, con una particolare attenzione all’impatto che la trasformazione tecnologica, determinata dall’intreccio di digitalizzazione e automazione, ha e potrà avere sul lavoro, valutando da un lato le grandi opportunità che offre, dall’altro la sfida che pone in termini di sostenibilità sociale”, spiega Poletti. “Questo perchè la trasformazione non sarà neutrale, ma investirà tutti gli aspetti della vita della nostra comunità, dal lavoro, al welfare, alle relazioni sociali. Per questo la nostra iniziativa non punta a definire soluzioni normative per situazioni specifiche e contingenti, ma a creare un quadro di riferimento per una strategia di lungo respiro che aiuti a governare i processi di cambiamento prevenendone le distorsioni e cogliendone le opportunità”.