Western Digital scende in campo ufficialmente nella corsa ai chip di Toshiba. La compagnia americana, che è anche partner della stessa Toshiba in un’impresa a semiconduttori, ha avviato le trattative con i più importanti investitori giapponesi pubblici e privati per rilevare il core business della società alle prese con una crisi senza precedenti. La nazionalità e l’identità dei partner a cui Western Digital sta dando la caccia non è un aspetto secondario: la compagnia vorrebbe ottenere un appoggio importante del governo guidato da Shinzo Abe. L’esecutivo nipponico preferirebbe infatti che la bandiera di Toshiba non cambiasse forme e colori e un tandem con il colosso americano potrebbe rappresentare una soluzione accettabile.
Mark Long, chief financial officer di Western Digital, ha scoperto le carte spiegato di “voler trovare un allineamento con l’Innovation Network Corporation of Japan (Incj) e la Development Bank of Japan (Dpj)”. Vale a dire rispettivamente con la società che mette insieme l’esecutivo e 19 grandi compagnie nipponiche, e con la Banca giapponese per lo sviluppo controllata dal ministero delle finanze. Due grandi soggetti sotto l’influenza diretta del governo che potrebbero evitare il cambio di bandiera di Toshiba. Il cfo della compagnia Usa non ha escluso la presentazione di un’offerta congiunta.
Ma Western Digital non è l’unico player che sta pensando di ottenere una spinta dal governo nella corsa alla divisione chip di Toshiba. Anche Broadcom, che ha già messo sul piatto un assegno da circa 23 miliardi di dollari, starebbe infatti cercando la sponda delle due società a controllo pubblico, che appaiono più che disponibili a svolgere il ruolo dei partner di minoranza. Fonti vicine al dossier citate da Reuters restringono ormai il campo dei big in 4 campo a quattro compagnie: le già citate Western Digital e Broadcom, Foxconn e Sk Hynix. La battaglia, a suon di offerte e appigli governativi, è già entrata nel vivo.