I big dell’IT uniti in nome della virtualizzazione

Bmc, Eucalyptus, HP, Ibm, Intel, Red Hat e Suse battezzano la Open Virtualization Alliance. Obiettivo: favorire la diffusione di tecnologie aperte come la Kvm

Pubblicato il 18 Mag 2011

Un consorzio a sostegno della virtualizzazione. Lo hanno creato Bmc
Software, Eucalyptus Systems, HP, Ibm, Intel, Red Hat e Suse per
favorire l’adozione di tecnologie di virtualizzazione aperte, tra
cui Kernel-based Virtual Machine (Kvm).

La Open Virtualization Alliance – questo il nome del consorzio –
fornirà formazione, best practices e consulenza tecnica, per
aiutare le aziende a comprendere e a valutare le opzioni di
virtualizzazione. Il consorzio completa le comunità open source
esistenti, gestendo lo sviluppo dell’hypervisor Kvm e le
funzionalità di gestione associate, che stanno dando vita a molte
innovazioni tecnologiche presso i clienti che virtualizzano
applicazioni sia Linux che Windows.

“Bmc ha progettato le sue soluzioni cloud per promuovere
l’interoperabilità e gli standard aperti e di conseguenza per
consentire un’ampia serie di alternative per le organizzazioni IT
– spiega Kia Behnia, chief technology officer, Bmc Software – Siamo
orgogliosi di sostenere gli obiettivi della Open Virtualization
Alliance e di estenderne la portata alla gestione degli ambienti
cloud a supporto del business”.

La virtualizzazione Kvm fornisce prestazioni, scalabilità e
sicurezza per le applicazioni esistenti e offre un percorso
compatibile, e senza soluzione di continuità, dal rilascio della
singola virtual machine fino al cloud computing su grande scala.
Kvm sfrutta il più recente supporto di virtualizzazione hardware
incorporato nei processori Intel e Amd, fornendo un ambiente solido
ed efficiente per l’hosting delle macchine virtuali Linux e
Windows. Essendo un componente chiave del kernel Linux, Kvm ne
sfrutta naturalmente la rapida innovazione per virtualizzare
sistemi ospitati sia Linux che Windows, beneficiando in modo
trasparente delle funzionalità avanzate del sistema operativo come
scheduler, gestione della memoria, gestione dell’alimentazione,
device driver e tutte le altre funzionalità prodotte dalle
migliaia di sviluppatori nella comunità Linux.

I player aderenti al consorzio sono tutti concordi sul valore
aggiunto di soluzioni vitualizzate.
“Eucalyptus Systems ha un focus chiaro sul cloud computing
aziendale, perciò siamo entusiasti di essere uno dei primi membri
della Open Virtualization Alliance per promuovere il progresso di
soluzioni di virtualizzazione aperta, pronte per le imprese –
puntualizza Rich Wolski, Cto di Eucalyptus Systems – Con
Eucalyptus, gli utenti possono trasformare i propri ambienti
hypervisor in un potente cloud privato, e ci sono già migliaia di
installazioni di cloud privato Eucalyptus basate su Kvm. Non
vediamo l’ora di lavorare con gli altri membri della Open
Virtualization Alliance per sostenere gli standard aperti e la
possibilità di scelta nella valutazione di tecnologie di
virtualizzazione”.

“Le imprese vogliono gestire il cambiamento con facilità e
rapidità nelle loro organizzazioni, mantenendo comunque il
controllo sulle risorse IT – ricorda invece Paul Miller, vice
president, Solutions and Strategic Alliances, Enterprise Servers,
Storage and Networking, HP – La Open Virtualization Alliance,
incentrata su Kernel Based Virtual Machines, si allinea
perfettamente alla strategia HP di Converged Infrastructure e
fornirà ai clienti possibilità di scelta e un’opzione open
source ‘best of breed’ per il loro ambiente IT”.

“Ibm ha una lunga tradizione di innovazione nella comunità open
source ed è leader nella tecnologia di virtualizzazione da più di
40 anni – spiega Inna Kuznetsova, vice president, Ibm Systems &
Technology Group – Con la costituzione di questa alleanza, compiamo
un importante passo avanti con altri leader di settore per
assicurare che le imprese abbiano un’alternativa di
virtualizzazione aperta".

“Indipendentemente dalla soluzione di virtualizzazione scelta dei
nostri clienti, la strategia Intel resta la stessa: aiutare ad
assicurare che la loro scelta funzioni al meglio
sull’architettura Intel – rimarca Doug Fisher, vice president,
Software and Services Group, e general manager, Systems Software
Division di Intel – Kvm offre un’alternativa open source per la
virtualizzazione che trae un immediato vantaggio dal lavoro svolto
da Intel sui driver di dispositivo Linux, aiutando Kvm a tenere
traccia dei rapidi miglioramenti che apportiamo ai nostri
prodotti”.
"Quando un’azienda domina un settore, l’innovazione viene
penalizzata e i clienti ne pagano il prezzo – ricorda Scott
Crenshaw, vice president e general manager, Cloud Business di Red
Hat – Red Hat e la comunità open source stanno liberandosi dalla
stretta opprimente della virtualizzazione chiusa, fornendo
prestazioni, scalabilità e sicurezza migliori e migliori
condizioni economiche. Siamo lieti di vedere questo nuovo impulso
che sta cambiando il mercato della virtualizzazione così come noi
abbiamo fatto con i sistemi operativi chiusi e il middleware
d’impresa”.

“Il nuovo business Suse ha un forte focus sulla fornitura delle
soluzioni Linux più facili da usare e più interoperabili tra
ambienti fisici, virtuali e cloud – conclude Alan Clark,
executive director, open standards and initiatives, Suse – Siamo
orgogliosi di far parte della Open Virtualization Alliance, che
contribuirà ad accelerare l’adozione di soluzioni di
virtualizzazione basate su tecnologie open source. I clienti
vogliono possibilità di scelta e semplicità senza compromessi in
termini di prestazioni. Siamo entusiasti di lavorare con la Open
Virtualization Alliance per favorire l’interoperabilità e
aiutare le aziende a comprendere e a valutare le loro opzioni di
virtualizzazione”.

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