Blockchain per proteggere il copyright. Spotify ha comprato Mediachain, startup che ha elaborato un sistema basato su blockchain per attribuire con certezza algoritmica la paternità di un contenuto mediatico agli autori. Fondata a New York nel 2016, Mediachain è in grado di creare protocolli che legano il creatore di un prodotto, in questo caso la musica, con il prodotto stesso.
Molti esperti credono che saranno tecnologie come questa a rivoluzionare nei prossimi anni il mondo del copyright e della produzione di contenuti intellettuali. A giungo 2016, quattro mesi dopo la sua fondazione, l’azienda ha raccolto 1,5 milioni di dollari dai fondi di venture capital Andreesen-Horowitz e Union Square Ventures (dati Crunchbase). Il primo fondo è guidato da Marc Andreessen, tra i primi investitori in Facebook e dal 2008 membro del consiglio di amministrazione dell’azienda di Mark Zuckerberg. Poco dopo il round di investimento sul sito di Mediachain è apparso un post che spiega cosa è in grado di fare l’azienda per le media company: “Immagina di essere in grado di connettersi con l’artista di un gif virale che vedi sui social, di imparare la storia o l’origine di un’immagine o di ricompensare automaticamente un musicista ogni volta che premi il gioco. Questo è quello che fa Mediachain”.
La startup newyorkese ha cominciato lo scorso anno lavorando con Getty Images, tra le principali agenzie fotografiche al mondo, per la quale ha creato prodotti basati sulla blockchain per collegare i fotografi con le foto da loro prodotte. Subito dopo ha deciso di espandersi a tutti i media. E con la musica e’ arrivato l’interesse di Spotify – che ha oltre 100 milioni di utenti attivi – che l’ha acquisita per una cifra non rivelata. In una nota Spotify ha dichiarato: “La squadra Mediachain si unirà ai nostri uffici di New York e aiuterà ulteriormente il viaggio di Spotify verso un settore musicale piu’ equo, trasparente e gratificante per i creatori e i proprietari dei diritti”. Molti ipotizzavano che la blockchain avrebbe rivoluzionato il mondo del copyright nei prossimi anni. E questa acquisizione avvicina molto quell’ipotesi a una realtà concreta.