“Se non si vuole il Far West occorrerà procedere a regolamentare i nuovi fenomeni”. Arriva dal presidente della Consob, Giuseppe Vegas, un appello ad affrontare con tempestività le sfide poste dal fintech. La digitalizzazione dei servizi finanziari sta impattando con decisione su tutto il mercato e i suoi player, dalle banche ai fondi di investimenti, e secondo Vegas è “la sfida che oggi in tutto il mondo i regolatori dei mercati finanziari hanno davanti a sé”.
Durante l’incontro annuale con il mercato finanziario il presidente dell’istituto di vigilanza cita “digitalizzazione e disintermediazione dell’industria finanziaria” come gli elementi più impattanti degli anni a venire. “Adeguarsi alla nuova realtà è vitale per il Paese e per l’industria” perché “ogni ritardo comporta una perdita di competitività” e, auspica Vegas, “le autorità di controllo dovranno adattare al nuovo contesto strutture e metodi di lavoro”. Non a caso, aggiunge, “nella Consob di domani ci sarà bisogno di più ingegneri e meno avvocati”.
Per le banche, il fintech “potrebbe porre effetti drammatici sulla tenuta del sistema” anche a causa del fatto che la rete del fintech “si muove in una sorta di limbo regolamentare che ne favorisce l’azione”. Esattamente il contrario di quanto avviene per le banche, appesantite da una massiccia regolamentazione. Ecco perché Vegas auspica la regolazione dei nuovi fenomeni, spiegando che dovrà comunque avvenire in modo “graduale e proporzionato”.