Governo spaccato sul Sistri. La Lega: “Rimandare tutto al 2012”

Il Carroccio è sul piede di guerra. Il ministro Prestigiacomo non cede alle pressioni delle aziende che chiedono di stoppare, a causa delle difficoltà tecniche, l’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti fissata al primo giugno. Divina: “Bisogna prorogare almeno di un anno”

Pubblicato il 20 Mag 2011

"C'e' la necessità di prorogare la data di entrata in
vigore del Sistri, almeno al 2012, valutare l'esigenza di
avviare il sistema dopo un preventivo periodo di prova e di
validazione prima della sua nuova entrata in vigore e di sospendere
le richieste di contributo alle imprese". Questa la richiesta
di Sergio Divina (Lega Nord), presidente della commissione del
Senato per il Controllo dei prezzi e delle tariffe. "Il Sistri
non funziona e sta dando tanti problemi alle imprese".

Divina ricorda appunto la reazione delle imprese, come la
Confartigianato che ha commentato cosi: "Un bidone, anzi un
cassonetto differenziato, dove lo Stato ha raccolto il denaro di
noi contribuenti inutile e che va al piu' presto
rottamato". "Centinaia di migliaia di artigiani sono
stati chiamati, a fine aprile, a pagare una seconda volta per un
sistema che, non ha mai funzionato".Era stato convocato ieri
sera dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo il
tavolo con le aziende per fare il punto sulle difficoltà del
Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti che nonostante le
proteste delle parti in causa entrerà in vigore il prossimo primo
giugno.

"Non v'e' dubbio che si debbano avviare le procedure
di recupero delle cifre che le imprese hanno ingiustamente pagato
nel 2010 e nel 2011, e assieme alle organizzazioni di categoria
avviare una profonda revisione dell'intero impianto normativo
del Sistri. Il giorno della simulazione i pochi che hanno avuto
accesso al sito quasi sempre inaccessibile non sono poi riusciti ad
andare oltre utilizzando la chiavetta Usb per l'operatività
del sistema. Impossibilità ad effettuare iscrizioni di nuove
aziende, call center che non risponde, impossibilità di
aggiornamento delle chiavette con il nuovo browser".
"Probabilmente – continua Divina – il sistema telematico non
è adeguato alla realtà della piccola impresa artigiana. Il
fallimento ha messo anche in luce la fragilità dello strumento
stesso. D'altronde un solo server per 350.000 punti di accesso
pare effettivamente sproporzionato. Non possiamo certo permetterci
di renderci ostili la totalità dei piccoli imprenditori italiani,
che gia' in qualche parte del Paese paventano azioni di
rivendicazione quali 'class action' nei confronti del
ministro dell'Ambiente".

Intanto ieri sera Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza
delle Cooperative e Confapi lsono state convocate dal ministro
Prestigiacomo. L'incontro però si è concluso in un nulla di
fatto sul piano delle decisioni. Per Confindustria erano presenti
il presidente Emma Marcegaglia e il direttore generale Giampaolo
Galli.

Le aziende hanno ribadito le difficoltà che un'altissima
percentuale di imprese, circa l'85%, ha riscontrato a causa del
malfunzionamento del sistema, in occasione del "click
day", la prova generale del Sistri. E hanno ricordato al
ministro che è a rischio l'operatività di 360mila
aziende.

Il ministro però non avrebbe ceduto al pressing anche se pare
abbia riconvocato le aziende per la prossima settimana per un nuovo
incontro.

Intanto in un editoriale sul Sole 24Ore il Dg di Confindustria
Galli nel commentare il Decreto sviluppo si è soffermato anche sul
Sistri definendolo" un sistema in sè positivo ma per ora
inapplicabile".

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