“Il primo trimestre 2017 evidenzia la competitività dell’offerta del Gruppo nei mercati a più elevato contenuto di tecnologia e valore aggiunto. Ne sono testimonianza l’acquisizione di progetti come il collegamento alla rete terrestre di tre parchi eolici in Francia commissionati da Rte e l’accordo di partnership che abbiamo siglato pochi giorni fa con Verizon per realizzare il progetto One Fiber”. L’amministratore delegato di Prysmian Group, Valerio Battista, commenta così il trimestre chiuso a marzo dalla compagnia leader nel settore dei cavi e sistemi per energia e telecomunicazioni. Redditività in miglioramento, utile netto stabile e, seppur in misura minore, una forte spinta da business telecom hanno permesso al gruppo di registrare fra gennaio e marzo 2017 una performance positiva.
I ricavi toccano quota 1,85 miliardi di euro, riportando una variazione organica negativa per 3,7 punti percentuali, a parità di perimetro e al netto di variazioni del prezzo di metalli e cambi. Un risultato, spiega Prysmian, “sostanzialmente addebitabile alla tempistica di esecuzione, nonché al mix dei progetti nel portafoglio del business dei sottomarini, che nello stesso periodo del 2016 aveva registrato una forte espansione dei volumi”. La divisione Energy projects riporta ricavi organici in diminuzione del 15,2%, mentre si confermano ottime le performance sul mercato Telecom (+12,3% di fatturato). Negativa la situazione nel segmento Oil & Gas che, pur evidenziando un lieve recupero del business Core cables, registra una variazione organica pari al -21,2%.
L’Ebitda rettificato ammonta a 154 milioni, segnando un miglioramento rispetto ai 150 milioni del primo trimestre 2016 (+2,5%). Il calo dei ricavi non ha infatti inciso sui margini, che si confermano stabili con un rapporto all’8,3%. Dallo spaccato dei business emergono in particolare la tenuta della profittabilità di Energy Projects, con un miglioramento dei margini, e la crescita significativa del Telecom.
L’Ebitda segna 130 milioni, 10 in meno rispetto ai 140 del primo trimestre 2016 (-7,3%), includendo rettifiche pari a 24 milioni che includono costi di riorganizzazione, miglioramento dell’efficienza e accantonamenti a fondi rischi e oneri futuri relativi alle tematiche Antitrust in corso. Infine l’utile netto che registra un dato pari a 37 milioni, in linea con il corrispondente periodo 2016. Leggermente inferiore (36 milioni) l’utile netto attribuibile ai soci della capogruppo.
“E’ proseguita l’attività di ampliamento, razionalizzazione e miglioramento tecnologico dell’assetto industriale e produttivo del Gruppo e la focalizzazione sull’innovazione di prodotto – sottolinea l’Ad Battista -. Le prospettive per l’intero 2017 sono positive, seppur con la cautela dovuta alle incertezze che caratterizzano diversi mercati e aree geografiche e ci consentono di definire obiettivi di redditività in rialzo, con un Ebitda rettificato previsto nel range di 710-750 milioni”.