L’Agcom avvia la consultazione pubblica sulle frequenze 900 e 1800 Mhz. Con la delibera assunta il 4 maggio, relatore il commissario Mario Morcellini, l’authority intende acquisire “commenti, elementi di informazione e documentazione concernenti la proroga al 31 dicembre 2029 dei diritti d’uso delle frequenze in banda 900 e 1800 MHz, la cui scadenza è al momento fissata al 30 giugno 2018, nonché l’autorizzazione al cambio di tecnologia sull’intera banda attribuita a far data dal 1 luglio 2017”. L’assenza di asta per le frequenze 900 e 1800 Mhz in scadenza al 30 giugno 2018 è una delle mosse di Palazzo Chigi contenute nella Legge di Stabilità 2017, con cui l’allora Governo Renzi ha deciso di dare a chi possiede i blocchi in scadenza a giugno 2018 la possibilità di rinnovarne i diritti d’uso fino al 2029 con un forfait anticipato che complessivamente farà incassare allo Stato 2,01 miliardi.
Le comunicazioni di risposta alla consultazione pubblica, spiega l’Autorità garante per le comunicazioni presieduta da Angelo Marcello Cardani, “dovranno essere inviate entro il termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento sul sito web dell’Autorità”, che è datato 10 maggio. Riguardo le modalità di partecipazione, l’Agcom chiede in particolare “osservazioni e informazioni riguardanti la misura del prolungamento, fino al 31 dicembre 2029, della durata dei diritti d’uso in banda 900 e 1800 MHz da parte dei gestori titolari dei diritti d’uso in scadenza al 30 giugno 2018, con autorizzazione al cambio di tecnologia a far data dal 1 luglio 2017; osservazioni sull’ipotesi di garantire la continuità del servizio GSM anche oltre l’attuale termine di scadenza dei diritti d’uso GSM in banda 900 e 1800 MHz; osservazioni specifiche sull’ipotesi di garantire la suddetta continuità prevedendo un obbligo minimo, in capo ai titolari dei diritti d’uso GSM delle frequenze in banda 900 e 1800 MHz, di assicurare la continuità del servizio GSM e la relativa qualità fino al termine proposto del 30 giugno 2022, con possibilità di rivedere tale termine”.
I soggetti interessati, aggiunge l’Agcom, possono chiedere con apposita istanza di illustrare nel corso di un’audizione le proprie osservazioni, sulla base del documento scritto inviato in precedenza o consegnato tassativamente prima dell’inizio dell’audizione stessa. Le comunicazioni fornite dai soggetti che aderiscono alla consultazione, sottolinea l’Autorità, “non precostituiscono alcun titolo, condizione o vincolo rispetto ad eventuali successive decisioni dell’Autorità stessa”.