Più scelta, più concorrenza sui prezzi: così l’offerta per
l’accesso a Internet sulla banda larga per i consumatori tedeschi
grazie all’intervento dell’Unione europea che ha obbligato il
governo tedesco ad adeguarsi alla normativa Ue e a eliminare le
protezioni dalla concorrenza sul mercato broadband per il colosso
nazionale Deutsche Telekom. La Commissione europea spiega che la
legge tedesca, se applicata secondo la formulazione originale,
avrebbe reso difficile per gli operatori telecom competere su
questo mercato.
La Commissione ha chiuso anche un secondo caso di infrazione contro
la Germania riguardante le restrizioni sulle tecnologie che si
possono utilizzare per la banda di frequenza radio dei 2.6 Ghz.
Dopo l’intervento dell’Ue, la Germania ha aperto le frequenze a
tutti i sistemi wireless compatibili che forniscono servizi di
telecomunicazione, quindi non solo mobili ma anche fissi.
La prima procedura di infrazione contro la Germania era stata
aperta dalla Commissione nel 2007 perché gli emendamenti proposti
alla legge tedesca sulle telecomunicazioni garantiva di fatto
l’esenzione per la rete di accesso a Internet veloce di Deutsche
Telekom da qualunque misura presa dal regolatore per promuovere la
concorrenza sul mercato broadband. A dicembre 2009 la Corte di
Giustizia Ue ha confermato la posizione della Commissione secondo
cui la nuova legge tedesca limitava i poteri discrezionali del
regolatore telecom nazionale ed era in contravvenzione con le norme
Ue. La Corte ha anche confermato che i concorrenti, esistenti e
potenziali, dell’incumbent erano posti in una situazione di
svantaggio.
Di fatto, dunque, per la procedura di infrazione aperta, quella
legge non è mai entrata in vigore, ma se così fosse stato, l’Ue
è convinta che i consumatori tedeschi avrebbero avuto meno scelta
e prezzi più alti nelle offerte di Internet broadband. La legge è
stata modificata ad aprile 2011, portando la Commissione a chiudere
il caso.
La posizione della Commissione Ue, come dimostrata da questa
vicenda, è che i Paesi-membro non possono concedere esenzioni
dalla concorrenza agli operatori telecom che investono nelle reti
broadband. La Recommendation on Next generation access (Nga)
networks della Commissione, adottata a settembre 2010, fornisce
chiare indicazioni alle autorità telecom dei Paesi Ue su come
dovrebbero regolare l’accesso competitivo delle terze parti alle
reti in fibra ultra-veloci. La Raccomandazione, parte di un
pacchetto di misure sulla banda larga presentate dalla Commissione,
vuole assicurare un equilibrio appropriato tra la necessità di
incoraggiare gli investimenti, come sancito anche nella Digital
Agenda for Europe, e quella di salvaguardare la concorrenza.
Quanto al secondo caso di infrazione contro la Germania, è stato
aperto dalla Commissione a ottobre 2009 per la non corretta
implementazione della Commission Decision 2008/477/Ec che armonizza
la banda di frequenza 2.6 GHz. Secondo la Commissione, il piano per
l’assegnazione della frequenza in Germania limitava l’uso della
banda al solo “servizio mobile” creando così un ostacolo alla
realizzazione di servizi pan-europei di wireless broadband.
Le regole dell’Ue stabiliscono infatti che questa banda possa
essere utilizzata per i sistemi terrestri che forniscono ogni
genere di servizio di telecomunicazione, quindi sia mobili che
fissi. Qualunque tecnologia può essere usata per fornire il
servizio purché il servizio stesso rispetti alcuni requisiti
tecnici e non interferisca con le reti confinanti. Il caso è stato
chiuso perché la norma tedesca sulla banda dei 2.6 GHz è stata
modificata e oggi sia i servizi di banda larga wireless mobili che
fissi possono usare queste frequenze. Ancora una volta la
Commissione sottolinea che i consumatori saranno avvantaggiati da
una possibilità di scelta più ampia.