La quarta rivoluzione industriale potrebbe essere alle porte, ma Ibm si spinge oltre e già immagina la quinta rivoluzione che porterà l’uomo e il robot a lavorare fianco a fianco in un’industria ripensata. E’ quanto sostiene Stefano Rebattoni, General manager Technology Services di Ibm Italia, in occasione del Watson Summit 2017. “Da poco si è iniziato a parlare di Industria 4.0, ma noi crediamo che si possa già iniziare a pensare al prossimo passo che è industria 5.0, dove non esisterà più la distinzione tra mondo virtuale e fisico e l’uomo e il robot lavoreranno assieme”, spiega Rebattoni, aggiungendo che “attraverso la sinergia tra le capacità cognitive e il mondo dell’Internet of things si genererà nei fatti una vera e propria quinta rivoluzione industriale”.
Il piano Calenda Industria 4.0 “ha acceso la scintilla e ha incentivato questo processo di trasformazione digitale che è ormai una necessità per le imprese, perché su questo si deciderà il vantaggio competitivo e la sopravvivenza sul mercato”, osserva il direttore generale, convinto che “chi non si evolverà nel giro di due o tre anni non sarà più in grado di stare sul mercato”.