“Oggi se devo chiedere un prestito non ho più un direttore di banca che valuta la mia idea, ma si vanno a prendere nei canali social tutti i dati che si conoscono rispetto alla mia persona”. Lo ha detto durante la sua lectio magistralis a Trieste Giuseppe Vegas, presidente della Consob, presentando la sfida che si apre per il mondo delle banche e della finanza con l’ingresso in campo dei big dell’online e dei social network, che ormai “detengono il monopolio della conoscenza dei dati”. Attraverso i social, afferma, “viene radiografato tutto quello che faccio. Banche e finanza reggeranno fino a quando?”.
“Non c’è nessuna banca – aggiunge Vegas – in grado di competere con la potenza finanziaria di Facebook, Microsoft, Google. Hanno capitalizzazioni in borsa che sono a volte multiplo delle imprese tradizionali, Exxon ha un valore di borsa che è circa la metà di Google“. La risposta in questo scenario di grande cambiamento, aggiunge, è che “esistono prodotti, spesso inventati da startup universitarie, che introducono un nuovo approccio” basato proprio sulle potenzialità dello strumento informatico.
Nel corso della lectio magistralis Vegas si è soffermato anche sulle criptovalute, come il bitcoin, affermando che serve una regolamentazione: “Il bitcoin – spiega Vegas – viene accettato su base fiduciaria senza uno Stato che lo sostenga. Le variazioni di prezzo di questo oggetto sono quindi notevoli. Se la quantità circolante varia moltissimo può portare a inflazione, deflazione, e manca il controllo dei debitori in ultima istanza. Ovvero gli Stati”. Per questo, secondo il presidente di Consob, emerge “la necessità di una regolamentazione”.