REGOLE INTERNET

Net neutrality addio, ingrana la marcia la “restaurazione” di Trump

La Federal Communications Commission vota il via libera al processo per riformare le regole volute da Obama. Meno vincoli per gli operatori di Tlc, fissi e mobili. In ballo anche l’abolizione delle tre “bright rules”

Pubblicato il 19 Mag 2017

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Net neutrality, un altro passo avanti degli Usa di Donald Trump per rovesciare le regole previste da Barack Obama. La Federal Communications Commission ha votato ieri (2 a 1) il via libera al processo proposto dal chairman Ajit Pai per metter fine al cosiddetto Title II che prevedeva per gli operatori di Tlc la possibilità di dover sottostare alle stesse regole delle utility, in caso di trasgressione della net neyutrality. In realtà il regime immaginato durante il governo Obama era una versione “light” del Titolo II: che fonda in modo giuridicamente più saldo le decisioni sulla Net Neutrality ma che, al tempo stesso, la Fcc si sarebbe impegnata ad applicare in modo molto più restrittivo e adatto ai tempi rispetto alle sue potenzialità.

Oggi in un comunicato la Fcc ribadisce la propria volontà di tornare al regime del Title I che “ha preservato un libero e fertile ambiente Internet per almeno 20 anni”. Oltre alla deregolamentazione per le Tlc il piano prevede un ritorno al vecchio regime anche per gli operatori mobili, di fatto liberandoli dai nuovi obblighi.

Non basta: la proposta lascia una porta aperta anche all’abolizione delle tre “bright-line rules, i capisaldi immaginati dall’ex capo della Fcc Tom Wheeler: no blocking (ogni indirizzo IP sull’intera rete Internet deve essere raggiungibile senza limitazioni), no throttling (gli Isp non possono bloccare o rallentare il traffico con una specifica origine o di una specifica applicazione) e no (third party) paid prioritization (gli Isp non possono dare maggiore priorità al traffico da una specifica sorgente o di una specifica applicazione sulla base di accordi commerciali con terze parti, content provider” o più genericamente Over the top. Una regola che puntava a impedire accordi di natura economica tra Isp e Ott per realizzare una corsia preferenziale su cui convogliare il traffico dell’Ott destinato a particolari utenti dell’Isp.

La proposta della Fcc sarà sottoposta a consultazione pubblica prima del voto finale. Una consultazione che si prevede affollata dopo lo straordinario successo di quella sull’”Open Internet Order” di Obama: riscosse 3 milioni di pareri.

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