IL PIANO

Banda ultralarga, l’allarme Anci: “In Piemonte ritardi inaccettabili”

Il presidente dei Comuni piemontesi, Alberto Avetta: “Infratel scenda nei territori e apra un confronto con le PA locali”

Pubblicato il 23 Mag 2017

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“Accogliamo con preoccupazione la notizia dello slittamento dei termini per la realizzazione della banda ultra larga, da tempo i Comuni chiedono il superamento del digital divide che affligge le periferie, i cittadini e le imprese non posso attendere oltre”. Alberto Avetta, presidente di Anci Piemonte, e Michele Pianetta, vicepresidente delegato all’innovazione, dopo la riunione della “Cabina di regia” sul Piano banda ultralarga nella sede della Regione Piemonte. La riunione ha permesso di fare il punto sull’attuazione del programma, che prevede un investimento complessivo di 290 milioni di euro nei prossimi anni.

“A preoccuparci – sottolineano ancora una volta Avetta e Pianetta – è il fatto che le decisioni cruciali vengano assunte sui tavoli romani. Apprezziamo il lavoro che sta facendo la Regione, ma visti i continui ritardi e le problematiche più volte rappresentateci dai Sindaci, a questo punto chiediamo ad Infratel (società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico, che si occupa di attuare il piano nazionale) di scendere sui territori per un confronto diretto con le Amministrazioni locali. Ora più che mai è fondamentale fare il punto sull’avanzamento dei progetti, vogliamo conoscere nel dettaglio tempi e modalità di esecuzione delle opere, che dovranno necessariamente concludersi nel 2019”.

Dopo il via libera definitivo ad Open Fiber, per il primo bando relativo alle regioni Abruzzo, Molise, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, si attende ora l’esame della documentazione presentata dalle società interessate ai lavori del secondo bando, quello riguardante 11 regioni tra cui il Piemonte. In corsa per questa partita, ci sono Open Fiber ed Eolo, società che ha già presentato un ricorso amministrativo al Tar, che ha già disposto alcuni approfondimenti tecnici. Fatto che dilata ulteriormente i tempi.

Intanto, in queste ore, Open Fiber ha fatto sapere che, per la realizzazione delle opere del primo bando, i collegamenti necessari saranno realizzati integrando le linee tradizionali al wireless, con meno scavi per la posa della fibra e maggiori risultati in termini di capillarità della copertura e velocità della connessione.

“L’evoluzione delle tecnologie utilizzate dagli operatori delle telecomunicazioni ci fa ben sperare anche per il Piemonte – commentano ancora Avetta e Pianetta – indipendentemente da chi si aggiudicherà le opere, vogliamo sottolineare ancora una volta l’importanza di realizzare i lavori contenendo l’impatto sull’ambiente e sul tessuto urbano. L’innovazione digitale è per noi un tema cruciale, tanto che dopo aver lanciato un premio per diffondere le buone pratiche (il premio Piemonte Innovazione, i cui vincitori saranno designati dopodomani, 24 maggio, a Roma), abbiamo ora deciso di dedicare al tema gran parte della nostra formazione itinerante riservata ai Comuni. I corsi partiranno entro fine mese e, durante le giornate, illustreremo agli Enti locali piemontesi l’impegno dell’Anci sul tema innovazione”.

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