Telefónica ha chiesto alla Corte di giustizia dell'Unione
europea nel corso di una audizione in Lussemburgo di annullare la
multa record di 152 milioni di euro che la Commissione europea le
ha inflitto nel luglio 2007 per abuso di posizione dominante sul
mercato della banda larga.
L'esecutivo Ue aveva giustificato la sanzione allora sostenendo
che, tra il 2001 e il 2006, l’operatore spagnolo imponeva ai
concorrenti prezzi eccessivi per l'affitto della sua
infrastruttura di rete lasciando loro un margine di guadagno
insufficiente a competere.
Il risultato di queste pratiche commerciali, secondo Bruxelles, è
che Telefónica ha indebolito i concorrenti, limitandone la
presenza e la crescita, e costringendoli a subire perdite se
volevano proporre prezzi al dettaglio competitivi con quelli di
Telefónica. Come conseguenza, i consumatori spagnoli si sono
trovati a pagare l'accesso alla banda larga il 20% in più
rispetto alla media dell’Europa dei 15, mentre il tasso di
penetrazione era inferiore del 20% e la crescita del mercato
broadband del 30% più basso, secondo con i dati della
Commissione.
Nel suo ricorso contro l'ammenda dinanzi alla Corte di
giustizia Ue, che è sostenuta anche dal governo spagnolo,
Telefónica ha dichiarato in sua difesa di aver agito sempre e
scrupolosamente attendendosi alle prescrizioni dell'autorità
di regolamentazione nazionale e della legge spagnola e ha affermato
che la sanzione di Bruxelles introduce una situazione di incertezza
giuridica.
Come riporta l’agenzia di stampa spagnola Europa Press,
Telefonica ha anche contestato i dati Ue e sostenuto che in nessun
momento le sue pratiche commerciali hanno danneggiato lo sviluppo
della banda larga in Spagna che, invece, avrebbe un tasso di
penetrazione superiore alla media europea.
I precedenti appelli alla Corte di giustizia non sono favorevoli al
punto di vista di Telefónica. In una sentenza dell’aprile 2008,
la Corte Ue ha confermato una multa di 12,6 milioni contro Deutsche
Telekom per abuso di posizione sul mercato della banda larga e ha
respinto le argomentazioni del gestore tedesco, che sosteneva di
aver rispettato le tariffe imposte dal regolatore telecom
nazionale. La Corte di Giustizia europea ha infatti deciso che, pur
nel rispetto delle tariffe dell’authority tedesca, Deutsche
Telekom aveva un margine di manovra e che l'adeguamento alle
norme del regolatore non elimina la responsabilità degli operatori
verso la libera concorrenza del mercato.
In questo caso, però, come per la sanzione inflitta da Bruxelles
alla francese Wanadoo (10,35 milioni) in un processo simile, le
multe sono state molto inferiori a quella che ha colpito
Telefónica ed è quindi possibile che la Corte Ue decida una
riduzione per l'operatore spagnolo.