Di questo passo il 5G sarà messo a rischio. Lo dicono oggi in una dichiarazione congiunta indirizzata alla Ue un gruppo di associazioni del settore (fra le altre Gsma, Developers Alliance, Digital Europe, Cable Europe, Etno) secondo i quali le modifiche alla legislazione discussa dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo non fanno altro che aumentare le norme e la complessità della Digital society.
L’approccio normativo al 5G non consente di migliorare le prospettive del continente sul fronte tecnologico e non dà margine di azione agli innovatori. Il 5G va quindi rimesso al centro della riforma digitale. Inoltre vanno rimodulati gli impianti delle nuove regole per le Tlc e la privacy allo scopo di aumentare gli investimenti in rete.
Le associazioni accusano Parlamento Consiglio europeo di adottare un approccio troppo “timido” alle riforme delle telecomunicazioni che il gruppo considera essenziali per il successo degli obiettivi. “Non vi è alcuna attenzione alla riduzione degli oneri normativi – si legge nella dichiarazione -. Al contrario, ci sono piani per aumentare ulteriormente le regole e la complessità”.
Le associazioni invitano tutte le istituzioni dell’UE a mantenere un alto livello di ambizione per garantire che gli obiettivi strategici di 5G rimangano al centro delle riforme digitali dell’Europa.
Sotto la lente in particolare l’aggiornamento dell’attuale direttiva ePrivacy, che rischia di imporre regole ancora più stringenti per gli operatori europee.