IL PROGETTO

Realtà virtuale per la chirurgia: la sfida dell’italiana Holoteach

E’ made in Puglia la piattaforma che mette in connessione i chirurghi tramite i visori HoloLens di Microsoft. Numerose le manifestazioni di interesse arrivate da medici e investitori. Il sistema sarà utilizzato anche per la formazione degli studenti

Pubblicato il 12 Giu 2017

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I visori HoloLens di Microsoft entrano in sala operatoria grazie un progetto made in Italy. HoloTeach è la piattaforma ideata da quattro ragazzi pugliesi per portare la realtà aumentata e virtuale nel mondo della chirurgia, offrendo anche agli studenti di medicina un sistema di e-learning per apprendere i segreti dei grandi chirurghi. “Siamo il primo primo team in Italia ad aver utilizzato la tecnologia Microsoft Hololens in una sala operatoria”, spiega il ceo Nicola Marino, studente 24enne e dottore in tecniche ortopediche che è alla testa del team di HoloTeach.

Il primato italiano nasce dal lavoro effettuato in tandem con il Royal London Hospital e in particolare con Shafi Ahmed, primo al mondo ad effettuare un intervento chirurgico con il supporto di sistemi di realtà virtuale. La piattaforma italiana è già stata testata per un intervento di chirurgia plastica addominale e consente di far interagire due esperti sparsi in qualsiasi parte del mondo. L’utilizzo del visore da parte di chi opera permette all’altro esperto di avere lo stesso campo visivo di chi interviene, come se fosse al suo fianco. E a entrambi di interagire durante le tutte le fasi di intervento.

Il ceo Marino sottolinea anche la possibilità di “democratizzare le conoscenze mediche”, facendo interagire moltissimi esperti. L’obiettivo di HoloTeach è non a caso quello di far entrare i visori nel maggior numero di ospedali e cliniche private. Tempo di ultimare la piattaforma, con tempi stimati in circa tre mesi, e partirà anche la fase di startup della società.

Marino e suoi compagnia di viaggio (Giovanni Fiscarelli, Valentina Cianci e Antonio Di Gregorio) hanno già raccolto diverse manifestazioni di interesse, sia da chirurghi pronti ad utilizzare la loro realtà virtuale, sia da investitori che stanno fiutando l’affare.

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