STRATEGIE

E-payment, Casero: “All’Italia serve un piano straordinario”

Il viceministro all’Economia: “Abbiamo fatto il piano Industria 4.0 per rendere più competitiva la manifattura, ora dobbiamo fare lo stesso per i pagamenti. La cultura digitale deve diventare cultura diffusa”

Pubblicato il 14 Giu 2017

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Un piano straordinario per il pagamento digitali. Il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, ritiene “necessario un piano straordinario” per la digitalizzazione del Paese. In occasione del Digital and Pay Summit di Aiip, in corso a Roma presso la Luiss, Casero ha spiegato che “è giunto il momento di intervenire, e lo stiamo valutando pur avendo un problema di ridurre costi di finanza pubblica, con una serie di strumenti fiscali per cercare di accelerare i pagamenti elettronici”.

“Abbiamo fatto il piano Industria 4.0 con una serie di interventi forti per l’industria del futuro, ora dobbiamo fare sì che anche tutta l’altra parte del Paese, quella non legata all’industria ma alle altre attività economiche e all’uso degli strumenti digitali da parte delle persone, debba andare in questa rete direzione – spiega Casero – Io ritengo necessario un grande piano straordinario per questo. E’ uno dei grandi temi di cui si dovrà discutere e se ne discute”.

“Il gap italiano in tema di digitale nei confronti degli altri paesi è un gap storico che va recuperato – ha dichiarato Casero al Summit di Aiip – e anche sui pagamenti digitali siamo arretrati per motivi sia culturali che infrastrutturali. Dobbiamo fare in modo che la cultura del digitale diventi una cultura diffusa e per questo motivo è necessario un piano straordinario e portare questi temi al centro del dibattito”.

Secondo Antonio Samaritani, Direttore Generale Agid, per avvicinare i cittadini alla PA “è necessario permettere loro di usare gli strumenti a cui sono abituati”. “I pagamenti digitali verso la pubblica amministrazione, che rappresentano circa il 50% del volume complessivo dei pagamenti a livello nazionale – ha detto Samaritani – sono uno strumento fondamentale nel processo di digitalizzazione del Paese.

Gli italiani stanno iniziando a prendere confidenza con i pagamenti digitali e sono sempre più propensi alle modalità di pagamento innovative, a partire dal contactless e dal mobile. Secondo i dati dell’ Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano, il comparto dei pagamenti digitali con carta è cresciuto nel 2016 del 9%, e rappresenta oggi un mercato da 190 miliardi di euro. L’accelerazione più grande, in termini percentuali, è quella dei pagamenti contactless, che lo scorso anno hanno registrato un +700%: in pratica sono 40 milioni le carte abilitate, circa due su cinque, utilizzabili su metà dei pos presenti sul territorio nazionale, per un mercato da 7 miliardi di euro. Trend decisamente positivo anche per i pagamenti mobile, che registrano un +63% a 3,9 miliardi di euro.

“Due fattori impediscono principalmente all’Italia di essere tra i Paesi più avanzati nella digitalizzazione: da una parte le peculiarità del nostro tessuto produttivo, dall’altra una PA che non riesce a modernizzarsi. A differenza di altri paesi, giocano a sfavore sia la scarsità di grandi imprese che, invece avrebbero un ruolo fondamentale nella trasformazione dell’indotto, sia la prevalenza delle piccole imprese le cui caratteristiche dimensionali non facilitano lo sviluppo di capacità e visione necessari per cavalcare in proprio l’innovazione – ha puntualizzato Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale – D’altro canto le inefficienze della PA finiscono per frenare l’innovazione, impendendo alla macchina pubblica di diventarne un traino. Ma qualcosa è cambiato negli ultimi mesi. Con Industria 4.0 per la prima volta il Paese si è dotato di una politica industriale basata sull’innovazione. E gli imprenditori stanno rispondendo positivamente. Ora ci attendiamo che la stessa mobilitazione verso l’innovazione si manifesti anche nella PA”.

Per Maurizio Pimpinella, presidente di Aiip “accelerare l’evoluzione dei pagamenti è un’urgenza per l’economia del Paese. Bisogna capire che il sistema di pagamenti è l’infrastruttura che abilita tutte le nuove forme d’impresa, in massima parte originate dalla trasformazione dell’economia in senso digitale. Costruire questo sistema richiede un impegno collettivo: devono impegnarsi la politica e le authority ascoltando di più il mercato e disegnando un quadro normativo regolamentare chiaro e non penalizzante; devono impegnarsi banche e imprese investendo con più fiducia; devono impegnarsi le università formando professionalità adeguate al nuovo scenario”.

In occasione dell’evento sono stati assegnati i Digital & Payment Awards: leGovernment Award è stato consegnato a InfoCamere mentre il Digital Payment Award alla soluzione sviluppata da Ingenico Italia con Cigierre. Poste Italiane e TAS Group hanno ricevuto il Digital Innovation Award. Il premio Most-Disruptive Startup è andato a Planeta Renewables, Particolare menzione per il premio Startup Innovativa, assegnato in collaborazione con AirPlus, ad EasyFeel.

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