TELEFONIA

Addio al roaming. L’Europa festeggia il traguardo

Da oggi telefonare, inviare sms e navigare su Internet da uno qualsiasi dei 28 Paesi Ue avverrà allo stesso prezzo che nel proprio. Antonio Taiani: “Vittoria dopo 10 anni di battaglie”. Patrizia Toia: “Ora vigileremo sulla corretta attuazione”. Il tweet della Commissione Ue: “GOODBYE roaming charges!”

Pubblicato il 15 Giu 2017

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Primo giorno di roaming zero. Oggi gli europei dicono addio agli extra-costi legati all’utilizzo di smartphone nei paesi dell’Unione per gli italiani si tradurrà, già questa estate, in un risparmio complessivo di oltre 15 milioni di euro. Secondo i calcoli degli analisti di facile.it, fino ad oggi i nostri connazionali che trascorrevano le vacanze in un paese europeo pagavano in media una tariffa di 2,5 euro al giorno: da adesso invece potranno usare il proprio cellulare in tutta liberà, come se fossero in Italia.

E’ l’avvio della ‘rivoluzione digitale’ spinta dalla Commissione europea e sostenuta dall’Europarlamento che ora, dopo anni di battaglie e ritardi, arriva finalmente a compimento. Telefonare, inviare sms e navigare su internet da uno qualsiasi dei 28 Paesi Ue (più, a seguire, Norvegia, Liechtenstein e Islanda, ma non in Svizzera) avverrà allo stesso prezzo che nel proprio, in base al piano tariffario o al costo previsto dalla scheda prepagata. E, come tale, l’intero traffico verrà contabilizzato come nazionale, quindi scalato dal proprio forfait o credito. Non ci sono limiti temporali, ma per evitare abusi come l’utilizzo di una sim straniera economica in modo permanente in un Paese dove i prezzi sono superiori, possono scattare controlli a partire almeno dal quarto mese in cui i consumi avvengono solo all’estero.

Un traguardo raggiunto dopo anni di battaglie. E’ stato “un combattimento di David contro Golia”, dice l’eurodeputata lussemburghese, Viviane Reding (in un’intervista all’agenzia Agi): “Abbiamo dovuto lottare contro i colossi delle telecomunicazioni e contro gli Stati membri che difendevano gli interessi dei loro ex monopolisti”, spiega Reding, che da commissaria europea era stata all’origine della proposta per abbassare i costi del roaming per i consumatori nel lontano 2006.

Ora serve “vigilare sull’attuazione” avverte Patrizia Toia capo delegazione Pd al parlamento europeo e relatrice per la proposta di abolizione delle tariffe di roaming.

La fine del sovrapprezzo del roaming rappresenta “un altro importante passo per un’Unione piu’ forte e piu’ vicina ai nostri popoli”, ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, aprendo la seduta della sessione plenaria in corso a StrasburgoTajani ha ricordato che l’Europarlamento e’ stato in prima linea nella battaglia per la fine del sovrapprezzo per il roaming sin dal 2005. “Da allora ci siamo battuti ottenendo una costante diminuzione dei costi, fino a arrivare alla completa abolizione”. Il presidente dell’Europarlamento si e’ augurato che “gli Stati membri applichino le norme concordate in modo serio e diligente”.

L’abolizione delle tariffe roaming “è una rivoluzione sulla quale l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni vigilerà, a tutela dei consumatori italiani”, spiega l’authority italiana che metterà al centro delle verifiche il rispetto delle nuove regole e l’eventuale corretta applicazione delle eccezioni previste dalla normativa europea.

“Gli operatori telefonici, infatti, possono chiedere deroghe al divieto di applicare un sovrapprezzo, dimostrando la non sostenibilità delle tariffe nazionali rispetto al traffico generato in roaming – ricorda l’Agcom -. Possono, inoltre, fissare dei limiti ai servizi in roaming, nell’eventualità di un utilizzo abusivo da parte di cittadini stabilmente residenti in un Paese diverso da quello ove hanno sottoscritto il contratto, o in presenza di piani tariffari con consumo dati illimitato o a prezzi molto vantaggiosi”.

Per denunciare violazioni della nuova normativa sul roaming, l’Autorità ha messo a disposizione un apposito modello da compilare. L’Agcom interverrà anche sulla base delle segnalazioni degli utenti “per valutare e reprimere comportamenti non conformi alla normativa”.

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