“Voglio rafforzare Industria 4.0 e per farlo ho bisogno di voi”. Questo l’annuncio-appello del ministro Carlo Calenda lanciato in videocollegamento alla platea degli imprenditori aderenti all’Ucimu, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione italiana del produttori di macchine utensili, robot e automazione.
“Finché rimango qui ci sono al 100%”, ha detto Calenda. “Avete tenuto in piedi il Paese per anni in cui la politica non ha preso un solo provvedimento favorevole alle imprese e poi ci si lamenta se il Pil è calato negli ultimi 10 anni. Se non ci si occupa dell’economia, l’economia non si occupa del Paese”. Il ministro ha sottolineato che “Industria 4.0 è frutto di una strategia che vede in Italia il rientro della manifattura nell’agenda della politica” e che “bisogna riportarla al centro del dibattito anche in Europa dopo anni in cui si è parlato di economie mature come economie dei servizi”. “Tutto questo – ha aggiunto – è possibile se si crede nell’innovazione tecnologica”.
Le preoccupazioni degli addetti ai lavori però non mancano e riguardano in particolare le misure per il 2018. “Le misure di Industria 4.0 stanno funzionando ed è fondamentale andare avanti e pensare già alle prossime priorità”, ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria Giulio Pedrollo con delega alla Politica industriale, secondo il quale “la proroga dell’iperammortamento è vitale, un mese è utile, ma non è sicuramente sufficiente e si deve arrivare almeno a fine anno”. “E’ vero che le risorse sono limitate, ma dovremmo pensare a qualcosa anche per il 2018″, ha auspicato sottolineando che “si potrebbe fare molto di più” riferendosi in particolare alle iniziative per le aziende di piccola dimensione. “Serve un progetto almeno decennale e Confindustria continuerà a battersi, altrimenti rischiamo che tra un po’ che il Made in Italy resti un marchio vuoto”.
Anche il presidente di Ucimu, Massimo Carboniero, ha acceso i riflettori sulla necessità di prolungare le misure previste dal piano Industria 4.0. Dati alla mano Carboniero ha detto che “dopo un positivo 2016, nel 2017 il nostro Paese farà ancora meglio anche grazie ai provvedimenti contenuti nel Piano che hanno già prodotto i primi effetti come dimostrato dall’andamento degli ordini”. Dopo il +22,2% del primo trimestre del 2017, l’indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani sul mercato domestico nel secondo trimestre registra un incremento del 28,5%. “Nonostante ciò, neanche alla fine del 2017, ci dicono le previsioni, avremo recuperato tutto il terreno negli anni della crisi. Il rilancio della competitività delle Pmi manifatturiere è appena avviato, occorre tempo perché esse recepiscano i provvedimenti e avviino i piani di investimento. Per questo – ha auspicato Carboniero – potrebbe essere utile trasformare il Superammortamento in provvedimento strutturale, anche per adeguare gli attuali coefficienti di ammortamento che non corrispondono più alla reale durata dei beni”. “Inoltre – ha concluso – a fronte di un grande interesse delle aziende ad impegnarsi nella propria riorganizzazione in chiave digitale, sarebbe opportuno valutare l’inserimento dell’Iperammortamento anche nella prossima legge di bilancio, prolungandone l’operatività di un anno rispetto agli attuali termini fissati”.