Dopo aver provato a comprare Groupon, senza successo, Google ha
deciso di lanciare un proprio sito di offerte: si chiama appunto
Offers e la versione beta sarà testata da oggi a Portland,
nell'Oregon, per poi estendersi in estate ad altre città degli
Stati Uniti come New York e San Francisco.
L'annuncio è stato dato dal presidente esecutivo di Mountain
View, Eric Schmidt, alla D9 Conference a Palos Verdes, in
California. Che a Google piacesse Groupon, era cosa ben nota:
Mountain View aveva offerto lo scorso dicembre alla piattaforma di
gruppi d'acquisto sei miliardi di dollari, ma Groupon aveva
rifiutato la proposta di acquisizione.
La corporate di Mountain View aveva quindi proseguito per la sua
strada fino all'annuncio di oggi, a Palos Verdes, dove Schmidt
ha mostrato il nuovo servizio di Google anche simulando un acquisto
al Floyd's Coffee shop di Portland. Google Offers sarà
integrato con Google Wallet, il sistema di pagamento per smartphone
appena lanciato dal colosso del web: sfrutta la tecnologia Near
Field Communication (Nfc), un sistema senza fili che consente la
trasmissione dei dati tra due dispositivi a pochi centimetri di
distanza.
Come suggerisce il nome del servizio, Wallet trasforma il telefono
cellulare in un portafoglio, senza costi aggiuntivi. Nel caso di
Offers, il coupon acquistato verrà salvato automaticamente sul
Wallet dell'utente e utilizzato attraverso il sistema Nfc.
L'iniziativa ufficializzata oggi è un ulteriore tentativo di
Mountain View, oramai in atto da tempo, di diversificare il proprio
core-business. Per lo storico motore di ricerca è importante non
perdere terreno nei confronti dei competitor, da Apple a Amazon a
Facebook che ogni giorno conquistano nuovi utenti (e quindi
denaro). Se però Google riuscirà a fare con Offers quello che ha
fatto con Android, tutti i siti che offrono sconti e offerte
potrebbero vivere momenti difficili.
Oltre ai rivali, un altro scoglio da superare per Google sarà il
tema privacy e antitrust, visto che servizi del genere prevedono
l'immagazzinamento di una vasta mole di dati e problemi con la
concorrenza. E Paypal, un servizio di pagamento online sicuro e
molto diffuso, ha depositato una causa contro Google presso la
Corte Superiore della California proprio poche ore dopo
l'annuncio di Google Wallet. Secondo Paypal che da tempo
pensava ad un 'portafoglio virtualè, Mountain View avrebbe
ottenuto informazioni su questo tipo di tecnologia grazie
all'assunzione di un suo ex dipendente.