La Liguria scende in campo contro i tagli Ericsson: la Regione ha promesso una ricollocazione dei 61 lavoratori degli Erzelli appena colpiti da decine di licenziamenti. “Ribadiamo il nostro sconcerto, non abbiamo avuto al momento alcun contatto con Ericsson, un confronto con le istituzioni sarebbe stato opportuno – ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al termine dell’incontro con una delegazione di sindacalisti confederali, presenti il sindaco di Genova Marco Bucci e l’assessore regionale allo sviluppo economico Edoardo Rixi.
“Apriamo il tavolo la prossima settimana – ha aggiunto Toti – perché per noi il settore è strategico come il Polo degli Erzelli. Ci auguriamo che il governo sblocchi i fondi per le aree non complesse e quelli per la banda larga per collocare i lavoratori con skill di Ericsson”. Per Rixi “ci vogliono scelte del Paese e maggior controllo su chi vince gli appalti. la Regione lavora a una ricollocazione dei lavoratori Ericsson con il lancio dei bandi per i poli tecnologici”.
Nessun rappresentante della multinazionale ha accettato di partecipare all’incontro: i sindacati hanno chiesto alla Regione di insistere con il governo per evitare i licenziamenti, trovando le risorse economiche necessarie con fondi specifici, come quello legato alla banda ultra larga
I lavoratori di Ericsson nella sede di Erzelli si sono ridotti a 550: in 5 anni si calcola che siano stati lasciati a casa 400 lavoratori.
Lo scorso venerdì Ericsson ha inviate le prime 181 lettere di licenziamento della procedura che prevede 315 esuberi in Italia. “Una vergogna per il settore delle Tlc – dice Riccardo Saccone, segretario generale Slc Cgil di Roma e Lazio – che da dicembre a oggi sta registrando licenziamenti massivi, segno di un inquietante cambio di strategia delle aziende di un settore che, pur fra mille difficoltà, si distingue ancora per fatturati e ricavi di tutto rispetto”
La notizia arriva a pochi giorni da una lettera del Governo ai sindacati, firmata dai ministri Poletti e Calenda, scritta a seguito dell’incontro con l’azienda. “La società ha ritenuto che per gli attuali esuberi dichiarati con la procedura di licenziamento collettivo non si possa trovare adeguato soluzione facendo ricordo agli ammortizzatori sociali previsti a legislazione vigente. Non si sono quindi prodotte le condizioni per istituire un tavolo di confronto tra e organizzazioni sindacali e l’azienda come da voi richiesto”.
Lettera “laconica” secondo il sindacato, che dimostra “l’incapacità del Governo a confrontarsi con le multinazionali. In pratica i due Ministri si limitano a registrare in maniera notarile l’esito della riunione avuta con Ericsson lo scorso 19 luglio nella quale l’Azienda non solo ha ribadito la volontà di licenziare, ma si è resa anche indisponibile al confronto sindacale e a far ricorso ad eventuali ammortizzatori sociali”.
Eppure sia i sindacati sia le istituzioni “avevano dato ampie disponibilità a raggiungere un accordo sostenibile per il mantenimento dell’occupazione” dice Stefano Conti, segretario generale Ugl Telecomunicazioni, sottolineando come “sia i sindacati sia le istituzioni avevano dato ampie disponibilità a raggiungere un accordo sostenibile per il mantenimento dell’occupazione”. “Gravissimo – aggiunge – e’ anche l’atteggiamento del governo che ha annunciato ai sindacati di non poter fare nulla per intavolare un percorso tra azienda e parti sociali”.
La prossima settimana, scrive Slc Cgil, si dovrà tenere il tavolo regionale con le istituzioni che a nessun livello possono tirarsi indietro su questa vicenda e bisognerà lavorare a testa bassa per trovare soluzioni per tutti i dipendenti Ericsson coinvolti nel licenziamento collettivo”.