Nuovo pressing della Ue su Facebook, Twitter e Google. In ballo la tutela dei consumatori, linea di confine ancora troppo poco rispettata, secondo la Commissione e le authority per i consumatori, dai big di Internet. In particolare sotto la lente dei commissari le norme per lo shopping online: insufficiente la trasparenza, ad esempio, sul diritto di recesso. “Sto perdendo la pazienza” ha detto oggi a Bruxelles la commissaria Věra Jourová. “Impossibile chiedere ai consumatori di rivolgersi a un tribunale in California, per risolvere un problema”. E in generale “le condizioni d’uso stabilite da queste società americane sono sfavorevoli agli utenti europei: se intendono fare business sul mercato europei devono rispettare gli alti standard richiesti dalle norme a salvaguardia dei consumatori”.
In particolare sono state giudicate insoddisfacenti le modifiche alle “condizioni d’uso” proposte dalle tre aziende per allinearsi a quanto richiesto. A giugno, rivela la Reiters, la Commissione ha chiesto nuovi rimedi da implementare entro la fine di settembre. Una dead line oltre la quale le compagnie dovranno vedersela con sanzioni comminate direttamente dalle authority nazionali.
Nesun commento da Twitter e Google, al momento. Facebook ha dichiarato di ritenere di essere conforme alla legislazione comunitaria, ma ha riconosciuto che i propri termini d’uso potrebbero essere resi più diretti: l’azienda è al lavoro per migliorarli.