Una rete globale che, da più di 40 anni, elabora oltre 23 miliardi
di transazioni all’anno per più di 23mila istituzioni
finanziarie e offre i propri servizi in oltre 201 Paesi con più di
32 milioni di punti di accettazione. Sono i numeri di Mastercard,
trait d’union cruciale fra le istituzioni finanziarie, milioni
d’imprese nonché titolari di carte ed esercizi commerciali in
tutto il mondo. Una realtà nella quale l’Information Technology
gioca un ruolo fondamentale. Tanto da diventare il motore di tutti
i processi di business. Ne abbiamo parlato con Bruno
Degiovanni, Responsabile commerciale prodotti di
Mastercard per l’area Centro Europa. Degiovanni conosce da vicino
strategie e processi IT perché si occupa direttamente dello
sviluppo e implementazione di progetti innovativi, basati
sull’innovazione tecnologica, dalle soluzioni PayPass alle
nuovissime applicazioni per il mobile commerce.
Degiovanni, quanto conta l’IT per
Mastercard?
L’infrastruttura IT è il cuore del nostro business: dobbiamo
garantire che vengano effettuate, velocemente e in completa
sicurezza, miliardi di transazioni con un tempo di risposta di 140
millisecondi per transazione. Inoltre, la piattaforma tecnologica
deve consentire un’adeguata protezione contro le frodi e deve
adeguarsi continuamente alle esigenze dei nostri clienti: banche ed
esercenti in primo luogo, ma sempre più anche i consumatori.
Quali i settori in cui gioca un ruolo
cruciale?
Senza dubbio la gestione delle transazioni, un processo che
cerchiamo di portare il più vicino possibile ai nostri clienti
principali, cioè le istituzioni bancarie e gli istituti di
pagamento, utilizzando il nostro network di server locali. Inoltre,
l’innovazione tecnologica è fondamentale per lo sviluppo di
nuovi prodotti, che ci consentono di introdurre nuove modalità di
pagamento, in linea con le richieste del consumatore moderno, come
ad esempio lo sviluppo della tecnologia PayPass che permette di
effettuare il pagamento semplicemente appoggiando la carta al
terminale, evitando la classica “strisciata” o l’inserimento
della carta a chip nel Pos.
Quali direttrici guidano le scelte sul fronte degli
investimenti IT?
Il nostro principale obiettivo è creare valore per tutti gli
attori del nostro modello di business, definito “a quattro
parti”, e composto dalle banche “acquirer” (che convenzionano
i punti vendita), “issuer” (che servono i titolari di prodotti
di pagamento), dai possessori di carte di pagamento e dagli
esercenti. Mastercard deve garantire che le transazioni fra i
quattro attori avvengano in modo corretto e che i flussi di denaro
vengano movimentati in modo appropriato.
Questo è un momento delicato per il settore IT,
all’indomani del collasso economico innescato alla fine del 2008.
Che ruolo ha assunto la tecnologia e l’innovazione in
azienda?
Il settore in cui operiamo cambia continuamente e a una velocità
impressionante. Il nostro obiettivo è quello di cercare di
rimanere al passo e, se possibile, anticipare le necessità e le
richieste dei nostri clienti, offendo loro soluzioni innovative che
possano aiutarli nello sviluppo del loro business. Mastercard punta
sempre più a rafforzare la connessione fra esercenti e banche. Un
esempio concreto è lo sviluppo del sistema di pagamento
contactless in Italia che sta già portando i primi risultati
concreti. A partire dalla recente partnership con McDonald’s che
ci ha permesso di introdurre nei ristoranti della catena la
possibilità di pagare velocemente e in tutta sicurezza,
semplicemente appoggiando la carta di pagamento al terminale.
A quanto ammonta l’investimento annuo in IT di
Mastercard?
Nel 2010 abbiamo investito circa 150 milioni di dollari a livello
mondiale. Questo tipo di impegno è essenziale per mantenerci
all’avanguardia all’interno di uno scenario estremamente
competitivo e in continua evoluzione.
In quali fasi dei processi aziendali viene coinvolto il
Cio?
L’attività della struttura IT di MasterCard si focalizza
principalmente sulla gestione del network globale del sistema dei
pagamenti e del flusso di transazioni a livello mondiale. Ma
monitora anche la rapidità e affidabilità nella gestione dei
pagamenti e affianca i clienti nell’utilizzo dei servizi
offerti.
Se la parola d’ordine è semplificazione, come si possono
conciliare massima efficienza, processi performanti e riduzione dei
costi?
Penso che la parola chiave sia “innovazione”. Grazie ad essa, e
agli investimenti che necessariamente comporta, è possibile
raggiungere gli obiettivi di maggiore efficienza e minori costi.
Solo in questo modo sarà possibile rimanere competitivi e non
subire solo passivamente i cambiamenti del mondo esterno.
Come tiene Mastercard il passo col mondo del cloud
computing?
Il termine “cloud computing” è molto di moda, ma riflette una
tendenza alla centralizzazione che è semplicemente una naturale
evoluzione ciclica. Venti anni fa i dati erano centralizzati e i
terminali erano semplici strumenti di accesso alla potenza di
calcolo situata nel mainframe. Poi l’avvento dei personal
computer e di internet ha portato a una progressiva
decentralizzazione del potere di calcolo e dello storage dei dati.
Ora assistiamo a una fase ciclica inversa che ci riporta verso la
centralizzazione. La realtà è che nessuna architettura è
perfetta e si deve trovare di volta in volta in miglior mix per
soddisfare le esigenze del servizio che si offre.Nel settore dei
pagamenti siamo stati dei precursori del cloud computing: con
l’avvento del commercio elettronico si sta assistendo a uno
spostamento delle funzioni principali nella Rete, con sistemi di
server-Pos che collocano l’intelligenza al centro e lasciano
nelle mani dei clienti finali strumenti più piccoli e veloci.
Come gestite la sicurezza dei dati, sia degli utenti che
dei sistemi gestionali?
L’architettura del sistema IT di Mastercard possiede
caratteristiche peculiari, non riconducibili ai sistemi
tradizionali perché legata alla gestione di un network di
pagamenti. Un approccio alla gestione delle transazioni del tipo
“one-size-fits-all” non è in grado di soddisfare tutti i
differenti tipi di operazioni necessarie per garantire transazioni
efficienti all’interno del complesso scenario moderno dei sistemi
di pagamento. Individuando le diverse e mutevoli esigenze delle
transazioni, Mastercard ha sviluppato l’architettura del suo
network in modo da sfruttare al meglio i punti di forza dei sistemi
distribuiti e centralizzati eliminando così le possibili
debolezze.
Mastercard, IT à la carte
Bruno Degiovanni, responsabile commerciale prodotti per l’area centro Europa: “La parola chiave è innovazione. Grazie ad essa e agli investimenti correlati è possibile raggiungere efficienza e abbattere i costi”
Pubblicato il 06 Giu 2011
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