Perdite quasi quadruplicate sulla scia della rallentata crescita dei ricavi e degli utenti. Snapchat chiude il secondo trimestre sotto le attese. Snap, il gruppo a cui fa capo la app di messaggini che “spariscono” ha chiuso il periodo con un fatturato di 181,7 milioni di dollari. Il dato segna una crescita del 153% rispetto allo scorso anno ma è peggiore delle stime degli analisti, che si attendevano 185,8 milioni di dollari. La società resta in profondo rosso, con una perdita netta di 443 milioni. Non sono gli oltre 2 miliardi di passivo dello scorso trimestre (maturati per distribuire bonus a fondatori e dipendenti) ma sono quattro volte le perdite registrate nello stesso periodo dello scorso anno e il risultato di una gestione caratteristica che resta negativa per 194 milioni. Se il fatturato corre, quindi, le perdite (gonfiate dai costi di marketing) lo fanno ancora di più.
Rallenta anche la crescita degli utenti. Quelli attivi sono 173 milioni, al di sotto del 175 milioni stimati dagli analisti. In un anno, l’app ne ha guadagnati 30 milioni, ma solo 7,3 milioni nell’ultimo trimestre (pari al 4,3%). Anche se i numeri restano importanti, il ritmo con cui Snapchat acquisisce nuovi utenti continua a rallentare (il tasso di crescita registrato nel trimestre precedente era stato infatti del 5%). Se gli investitori chiedevano alla società guidata da Evan Spiegel la prova di un business in fase di maturazione e di una platea in fase di forte crescita, hanno ricevuto indicazioni sicuramente insoddisfacenti. Negli scambi del dopo-borsa, infatti, il titolo è crollato del 16,7%, scendendo sotto la soglia degli 11,5 dollari: meno della metà rispetto al prezzo registrato alla fine del primo giorno di contrattazioni lo scorso 2 marzo.
Snap ha provato a sottolineare i pochi tratti positivi di una trimestrale con più ombre che luci. L’app dei messaggi a scomparsa si conferma molto amata dai più giovani: gli “snap” (cioè le immagini e le mini-clip postate) sono in media 20 per utente. E gli under 25 spendono sull’applicazione 40 minuti al giorno (più di Instagram, anche se la piattaforma di Facebook riguadagna sugli over 25: 30 minuti contro i 24 di Snapchat). Per il resto, il gruppo conserva ancora delle debolezze strutturali. A partire da una eccessiva concentrazione sul mercato americano (dal quale arriva l’80% del fatturato) e dall’assenza di altri prodotti, visto che i guadagni arrivano quasi solo dall’app. L’eccezione sono i 5,4 milioni di dollari di introiti derivanti dagli Spectacles, ma anche in questo caso, le notizie non sono positive: gli occhiali con videocamera incorporata sono in vendita a 130 dollari, ne sono quindi stati venduti 41.500, un terzo in meno rispetto al trimestre precedente.