La borsa di Shangai ha sospeso le contrattazioni sul titolo di China Unicom, uno dei tre principali operatori di telefonia del Paese in mano pubblica, dopo che ieri era stato diffuso un comunicato che annunciava l’ingresso dei privati nel capitale, tra i quali Alibaba, Baidu e Tencent, per un investimento complessivo di circa 9,9 miliardi di euro.
Nella nota poi “ritirata” China Unicom assicurava che il suo cda aveva approvato la vendita di una quota a una decina di investitori che al termine della transazione avrebbero in mano il 35,19% della società.
I mezzi freschi sarebbero serviti a sviluppare la futura rete 5G di China Unicom. Il costruttore di treni Crrc, citato come una delle società che avrebbero preso parte all’acquisizione della quota di Unicom, ha inoltre detto all’agenzia Bloomberg che non parteciperà all’operazione.
China Unicom è quotata sulle piazze di Hong Kong e Shangai, ma gli scambi sulla società sono interrotti dallo scorso aprile. Nell’ultima comunicazione alla Borsa di Shangai il gruppo ha detto “di aver chiesto per ragioni tecniche che la sospensione degli scambi continui”, mentre pubblicherà nuove informazioni “entro tre giorni lavorativi”.
L’indebitamento netto di China Unicom è balzato del 20% negli ultimi 5 anni superando i 19 miliardi di euro a seguito degli elevati costi per sviluppare la rete di tlc, da cui traggono grande vantaggio i gruppi tecnologi privati del Paese.