Sono in tutto 116 gli esperti internazionali di robotica che finora hanno sollecitato le Nazioni Unite a intervenire per impedire che vengano sviluppati robot killer, automi soldato “con licenza di uccidere”. Tra loro anche alcuni protagonisti della digital economy, come Elon Musk, l’imprenditore padre di PayPal e co-fondatore e numero uno di Tesla Motors.
Secondo i firmatari un robot “da guerra” potrebbe rappresentare un “vaso di Pandora”, e per questo si dovrebbero mettere da subito le base per scongiurarne la produzione di serie degli automi che possano selezionare e prendere di mira obiettivi senza intervento umano.
I robot soldato, una volta sviluppati, consentirebbero conflitti armati su una scala e a una velocità che gli umani faticherebbero a comprendere, scrivono i 116 esperti. Potrebbero essere armi devastanti, in mano a despoti e terroristi, armi che potrebbero essere oggetto di violazioni informatiche che le costringerebbe a comportarsi in modo imprevisto. Nell’appello si chiede che la tecnologia, definita moralmente sbagliata, sia aggiunta alla lista delle armi proibite dell’Onu. Già nel 2015, oltre mille esperti, scienziati e ricercatore scrissero una lettera per lanciare l’allarme sui pericoli delle armi autonome. Tra i firmatari c’erano l’astrofisico Stephen Hawking, il co-fondatore di Apple Steve Wozniak oltre a Musk.