“C’è l’esigenza di non lasciare impuniti oggi l’odio e la violenza sessista che in rete si abbattono su tanti, soprattutto sulle donne”. Lo afferma scrivendo al Mattino di Napoli Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, rispondendo a una lettera che le era stata mandata tramite il quotidiano da Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, in cui la donna chiedeva giustizia per la figlia suicida dopo la pubblicazione online di un video hard – diventato velocemente virale – che la riguardava. “Uno sforzo per il quale sentirci mobilitati tutti: istituzioni e cittadini, polizia postale, magistratura. Dobbiamo riuscirci, se non vogliamo far passare il messaggio devastante che il web sia una terra di nessuno dove qualsiasi abuso è concesso – prosegue Boldrini – In uno Stato di diritto il cittadino che viene aggredito non può essere lasciato solo e senza difese”.
“Le scrivo non soltanto per esprimere, una volta di più, la mia vicinanza al suo insostenibile dolore di madre. Ma anche per assicurarle che – contrariamente a quanto le hanno riportato – non c’è stata nessuna giustizia ‘privilegiata’ che si sia messa immediatamente in moto in conseguenza della mia recente decisione di procedere per le vie legali contro chi in rete insulta e minaccia – prosegue Boldrini – Nel mio caso non c’era da individuare gli autori dei messaggi di minaccia, sconci e violenti, perché si erano firmati senza remore coi loro nomi e cognomi. Quanto alla loro colpevolezza, sarà la magistratura a doverla accertare una volta che la mia denuncia avrà dato il via all’iter. Nulla, dunque, ancora è stato appurato. E intanto le frasi violente sono ancora lì, senza che Facebook le abbia rimosse nonostante le mie numerose segnalazioni – conclude la presidente della Camera – esattamente come capita purtroppo ad un qualsiasi cittadino”.