E’ allo studio in Russia una misura che vieti l’utilizzo dei servizi di messaggistica istantanea in forma anonima. Ad annunciare il provvedimento in discussione alla Duma, durante una riunione dei capi dei servizi giudiziari dei paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), è Jury Chajka, procuratore generale russo: “Crediamo che questa misura – sottolinea – avrà un impatto positivo sul contrasto ai reati, incluso il traffico illegale di droga”.
Durante il summit, che si sta svolgendo in queste ore in Brasile, Chajka ha tirato le some della situazione dei reati informatici in Russia, rimarcando che si tratta di crimini che negli ultimi tre anni si sono moltiplicati per sei.
Il numero di reati commessi utilizzando le nuove tecnologie, secondo i dati forniti dal procuratore generale, è aumentato da 11 mila a 66 mila casi tra il 2013 e il 2016. Una crescita tanto più significativa nel periodo più recente: soltanto quest’anno i reati di questo genere sono aumentati del 26%, toccando quota 40mila casi.
Come aggravante Chajka ha voluto sottolineare che, tra le altre cose, “la rete mondiale è ampiamente utilizzata per la propaganda di varie idee e movimenti estremisti”. A dimostrarlo il fatto che nel 2016 due terzi dei crimini legati all’estremismo e un delitto su nove di natura terroristica in Russia sono stati commessi usando Internet.