Se da una parte Google e Walmart hanno da poco dato vita a una partnership per insidiare ad Amazon – e perché no, ad Alibaba – lo scettro di grandi potenze dell’e-commerce, dall’altra il colosso di Jeff Bezos non sta a guardare, e le sue ultime decisioni sembrano prefigurare una “guerra dei prezzi” per consolidare il proprio vantaggio sui concorrenti.
Il primo passo di questa strategia riguarda Whole Foods, la catena di supermercati bio appena acquisita da Amazon per 14 miliardi di dollari, con il takeover che sarà ufficiale dal prossimo lunedì. Il primo atto della nuova gestione Amazon, per una catena di supermercati che era considerata “esclusiva” e in cui prezzi erano alti rispetto alla media, sarà infatti il taglio del costo dei prodotti. Per ora “su una selezione di prodotti alimentari di base” in un paniere che comprende banane e avocado, ma “con altri tagli a venire”. “Abbasseremo i prezzi di Whole Foods senza compromettere la qualità dei prodotti”, è l’annuncio di Jaff Wilke, numero uno di Amazon Worldwide Consumer.
Ma al di là del sapore di “sfida” verso Google-Walmart, che tramite un’integrazione delle proprie attività vogliono sbarcare in forze sul campo del commercio elettronico, le ripercussioni di questo nuovo corso per Whole Foods si sono immediatamente fatte sentire anche nel campo della grande distribuzione tradizionale: alla Borsa di Londra il titolo di Tesco è in calo dell’1,8% e qello di Sainsbury dell’1%, nonostante Whole Foods non abbia una forte presenza in Gran Bretagna: Amazon infatti ha già detto di voler immettere i prodotti della catena di supermercati nella propria lista di consegne a domicilio con il “bollino” di Amazon Prime.