“Assieme ai ministri allo Sviluppo Carlo Calenda e del Lavoro Giuliano Poletti stiamo puntando, in un’ottica di attuazione dell’industria 4.0, a moltiplicare gli Istituti tecnici superiori, che sono uno strumento fondamentale di sbocco lavorativo post diploma per i giovani”. Così la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha commentato l’esito della sua visita all’Isis “Nautico” e all’Its “Accademia Nautica dell’Adriatico” di Trieste.
Di pochi giorni fa l’appello lanciato da Confartigianato: “Le imprese hanno difficoltà a trovare la manodopera necessaria”. Secondo l’associazione “la rivoluzione digitale e gli incentivi di Industria 4.0 contribuiscono a muovere il mercato del lavoro” e tra luglio e settembre le imprese prevedono 117.560 assunzioni di personale con titoli di studio legati all’innovazione. In particolare, gli imprenditori sono a caccia di 32.570 diplomati in meccanica, meccatronica ed energia e di 13.350 diplomati in elettronica ed elettrotecnica. Alta anche la domanda, pari a 34.940 assunzioni previste, per la qualifica o il diploma professionale a 4 anni in meccanica, cui si somma la richiesta di 9.840 ingegneri elettronici e 8.550 ingegneri industriali.
Con la digital transformation che coinvolge sempre più PA e tessuto industriale italiano, “serve investire nella formazione per colmare il gap tra domanda e offerta di competenze digitali per il futuro occupazionale e per lo sviluppo del nostro Paese“: questo il messaggio lanciato a inizio agosto dai relatori all’Open day del Sud Italia organizzato dall’associazione Italian Digital Revolution: “200mila posti di lavoro nel digitale entro il 2020: skill, competenze, opportunità”. Nell’occasione Enza Bruno Bossio (deputata Pd) aveva specificato che “il Piano Industria 4.0 è un altro passo avanti importante compiuto dal nostro paese e non dimentichiamo che abbraccia ogni settore produttivo, anche l’agricoltura 4.0, nonché le start-up e i giovani: è quanto mai importante puntare sulla formazione che è essenziale quanto gli investimenti. Pensiamo al paradosso del Sud Italia, dove la banda larga è molto diffusa ma ancora poco usata”.