Se non fosse per il “caso Consob”, che continua a tenere banco, la notizia dell’accordo siglato oggi fra Ubi Banca e Confindustria avrebbe una più meritata risonanza. Ma l’inchiesta della Procura di Bergamo – che vede sotto accusa i vertici dell’Istituto quotato in Borsa per influenza sull’assemblea e ostacolo alle autorità di vigilanza – e soprattutto la notizia dell’imminente ricorso in Cassazione, da parte della stessa Consob, contro l’annullamento di multe per 900.000 euro a Bazoli & co, è un tema troppo “scottante” per non avere la meglio sulla “cronaca digitale”.
Eppure il protocollo d’intesa firmato oggi in viale dell’Astronomia dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e dalla Presidente del Consiglio di Gestione di Ubi Banca Letizia Moratti può considerarsi unico nel suo genere, quel che si configura come una pietra miliare. L’obiettivo è ambiziosissimo: sostenere le imprese impegnate in processi di innovazione e trasformazione digitale e promuoverne la crescita dimensionale e l’accesso ai mercati dei capitali. Sostenere con iniziative e risorse economiche.
“Questo accordo – ha commentato Vincenzo Boccia – si riconosce nel quadro delle sfide che l’industria italiana vuole cogliere attraverso Confindustria sia in un rapporto strutturato con l’Abi che realizzando iniziative con singoli istituti come in questa circostanza con l’Ubi. In tutti i casi l’obiettivo è evolvere insieme, banche e imprese, per costruire un sistema Paese più forte e competitivo. Con l’Ubi, in particolare, lavoreremo per valorizzare le opportunità offerte da Industria 4.0 attraverso i Digital Hub che diventano, così, acceleratori della crescita in coerenza con le scelte di politica industriale”.
Da parte sua Letizia Moratti ha evidenziato che “i principali indicatori dell’attività economica quali occupazione, andamento del PIL e clima di fiducia di imprese e consumatori, indicano il consolidamento del trend di uscita del Paese dalla crisi. In questa fase l’accordo tra Ubi Banca e Confindustria è il segno dell’Italia che fa sistema, per promuovere l’obiettivo comune del rinnovamento e della competitività del mondo produttivo”.
Ma a fare i veri onori di casa ci ha pensato Elio Catania il presidente di Confindustria Digitale, ossia dell’associazione che ormai da anni promuove l’innovazione-Paese facendo leva sulla trasformazione digitale. “L’accordo – ha detto Elio Catania – è un passaggio molto significativo per la crescita di competitività delle imprese. Grazie al costante e incisivo lavoro congiunto tra Confindustria e Governo che ha portato un anno fa al varo del Piano Industria 4.0, il sistema manifatturiero italiano è oggi finalmente impegnato nei processi di trasformazione digitale. Con questo accordo, grazie ai professionisti di Ubi e al network dei Digital Innovation Hub di Confindustria attivi sul territorio, verrà dato un sostegno concreto in termini di competenze e finanziamento nei progetti di innovazione per le imprese. Stiamo ridisegnando l’economia italiana: con il Piano Industria 4.0, chiave fondamentale per ridare slancio alla crescita del Paese, ci sono in gioco 2 punti di Pil e 800mila posti di lavoro”.
Alla firma dell’accordo hanno presenziato anche Giulio Pedrollo, Vice Presidente di Confindustria per la Politica Industriale e Frederik Geertman, Chief Commercial Officer e Vice Direttore Generale di Ubi Banca.
“Ci associamo con convinzione al progetto dei Digital Innovation Hub di Confindustria – ha detto Frederik Geertman – perché riteniamo che per accompagnare le imprese nella quarta rivoluzione industriale serva un approccio integrato. UBI mette a disposizione non solo una provvista di credito dedicata di 1 miliardo, ma anche e soprattutto una rete di specialisti collegati agli Hub, competenti sugli strumenti del Piano Nazionale Industria 4.0 e sul finanziamento di progetti di trasformazione, anche attraverso fondi agevolati e accesso al mercato dei capitali”.
“L’accordo di oggi rappresenta un tassello importante per supportare i nostri DIH che hanno l’obiettivo di accompagnare le imprese nel percorso di trasformazione digitale – ha sottolineato Giulio Pedrollo -. Oltre all’attivazione di finanziamenti a medio lungo termine, un aspetto qualificante dell’accordo riguarda infatti l’avvio di programmi di formazione dei DIH sulle modalità di valutazione degli investimenti e, soprattutto, del personale di UBI sui progetti industria 4.0: questo faciliterà enormemente il dialogo e le relazioni tra la banca e le imprese”.