Come previsto, Google non ci sta, sulla maxi-multa da 2,40 miliardi di euro. E presenta un ricorso alla Corte di Giustizia della Ue contro la sanzione comminata a giugno dalla Commissione Ue. Qualche chance potrebbe averla grazie al “precedente” creato pochi giorni fa dalla Corte Ue che (ribaltando il parere della Commissione Ue) ha messo in stand by la sanzione da 1 miliardo a Intel per abuso di posizione dominante. La mossa dà il calcio d’inizio a una battaglia legale che potrebbe protrarsi per anni.
Il ricorso è stato presentato oggi, senza ulteriori commenti da parti dell’azienda che si è limitata a confermare l’azione legale presso i giudici di Lussemburgo. L’azienda non ha comunque chiesto la sospensione dell’ordinanza europea. Ora la Commissione Ue si troverà a dover difendere una sua decisione antitrust di fronte alla Corte di giustizia.
Nel mirino dell’Antitrust Ue guidato da Margrethe Vestager il comportamento anti-concorrenzale di Google sul fronte dello shopping online: secondo la Commissione l’azienda favoriva il proprio servizio di comparazione offerte rispetto a quelli dei rivali. “L’attività di Google è illegale secondo le regole antitrust europee” aveva detto Vestager.
La mossa dell’Antitrust viene vista come parte di una più vasta “campagna” che punta a arginare l’espansione delle big di Internet sui mercati europei. La Commissione sta esaminando altre aree in cui sospetta che Google abbia abusato del proprio potere monopolistico, in particolare il sistema operativo mobile Android.