L’impatto della banda larga mobile sullo sviluppo economico di un Paese può valere un aumento del Pil che sfiora il 3%: l’ultimo report realizzato da Ericsson evidenzia una correlazione diretta tra l’introduzione della banda larga mobile e la crescita progressiva del Pil nei Paesi in cui viene adottata. In media, sui 135 Paesi presi in esame (tra cui l’Italia), ad un aumento del 10% della penetrazione della banda larga mobile corrisponde un aumento del Pil tra lo 0,6 e il 2,8 %. Questo, a livello globale, nel 2016 ha generato un controvalore economico pari a circa 500 – 2.000 miliardi di dollari.
Dal titolo “How Important Are Mobile Broadband Networks for Global Economic Development?” e realizzato in collaborazione con l’Imperial College di Londra, il report è stato presentato durante i lavori della Broadband Commission for Sustainable Development nell’ambito della UN Week, in corso a New York fino al 22 settembre. La Commissione, che vede anche Ericsson tra i partecipanti, ha utilizzato i dati prodotti dal gruppo svedese come base del dibattito tra stakeholder di tutto il mondo sul ruolo positivo che le tecnologie Ict possono rivestire per lo sviluppo economico globale.
Altri report realizzati in passato hanno preso in esame la banda larga fissa, fornendo solo una stima dell’impatto sulla crescita economica. Attraverso questo nuovo studio, invece, si è arrivati alla conclusione secondo cui l’introduzione del mobile broadband ha un effetto positivo immediato sull’economia di un Paese, oltre a un “effetto a catena” sul lungo termine man mano che aumenta la penetrazione della banda larga mobile in diversi mercati.
La diffusione delle reti a banda larga mobile è avvenuta rapidamente, e questo trend è destinato a continuare. Secondo l’Ericsson Mobility Report pubblicato a giugno, alla fine del 2016 erano circa 3,2 miliardi (su una popolazione mondiale di 7,4 miliardi di persone) gli utenti con accesso a Internet attraverso la banda larga mobile. Si prevede che, entro il 2022, altri 2,6 miliardi di utenti accederanno a Internet grazie a questa tecnologia.
Harald Edquist, Master Researcher in Macroeconomics presso il dipartimento di Ricerca di Ericsson e tra gli autori del report, ha sottolineato: “Negli ultimi 10-15 anni, molti dei Paesi in via di sviluppo hanno adottato tecnologie basate sulla banda larga mobile per dare impulso al proprio sviluppo economico. Sono certo che, continuando a investire nel mobile broadband in maniera intelligente, questi – e altri – Paesi avranno un’ottima chance di continuare a raccogliere i frutti di continui miglioramenti nella produttività e nuove opportunità economiche che semplicemente non sarebbero possibili senza l’accesso alla banda larga mobile. In linea con il nostro obiettivo di creare innovazioni durature e favorire nuove opportunità economiche, lavoriamo per migliorare la qualità della vita delle persone, grazie a nuovi modi per restare connessi, nuove tecnologie per le aziende in trasformazione e contribuendo a una società più inclusiva. E questo è quello che continueremo a fare, mentre ci apprestiamo ad entrare nell’era del 5G, dell‘IoT e delle infrastrutture basate su reti cloud“.