E’ arrivata alla Camera la norma che istituisce il prefisso unico per le chiamate commerciali, approvata dal Senato lo scorso 2 agosto. E Assocontact lancia di nuovo l’allarme: secondo l’associazione dei call center in outsourcing questa disposizione rischia di compromettere l’intero settore, mettendo a rischio 40mila posti di lavoro e non risolvendo il problema del telemarketing. Il prefisso unico se approvato in via definitiva non permettera’ alle aziende di contattare direttamente i propri clienti o potenziali tali e saranno costrette a investire su altri canali e forme di vendita.
“La tutela del consumatore va perseguita senza mettere in repentaglio un intero settore che conta 40mila operatori, la maggior parte al sud e formato da giovani al di sotto dei 30 anni. Tutto dopo che Assocontact e le associazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil) hanno siglato un accordo prevedendo nuovi strumenti di welfare“, spiega Paolo Sarzana, presidente Assocontact. “La soluzione al problema del cosiddetto telemarketing selvaggio c’è ed è quella prevista dalla Proposta di regolamento E-Privacy presentata dalla Commissione Europea lo scorso 10 gennaio: il numero identificabile e quindi ricontattabile”, aggiunge Sarzana.
La norma prevede la possibilità per tutti di iscriversi al registro delle opposizioni, anche con numeri cellulari e anche in caso di telefoni fissi non iscritti negli elenchi telefonici. Con l’iscrizione, si intendono revocati tutti i consensi al trattamento dei dati personali espressi in precedenza. Viene esplicitamente vietata la cessione di elenchi telefonici a terzi e la violazione dei divieti introdotti prevede sanzioni, fino alla sospensione e alla revoca della licenza per gli operatori. Altri punti fondamentali del testo: è vietato il ricorso ai compositori automatici per la ricerca dei numeri e viene introdotto l’obbligo al ricorso di un prefisso specifico unico, in modo che chi riceve la chiamata, anche se non è iscritto al registro delle opposizioni, possa riconoscere che si tratta di una telefonata commerciale.
Per il relatore, Raffaele Ranucci (Pd), si mette fine “allo stalkeraggio telefonico da parte dei call center, a garanzia dei cittadini e anche degli operatori che fanno telemarketing in modo serio. E’ un risultato che ci dà grande soddisfazione, perché siamo riusciti a tenere insieme la possibilità di svolgere le attività promozionali e quindi la tutela di posti di lavoro, con il diritto dei cittadini a non essere infastiditi”.