CYBERTECH EUROPE

Cybersecurity, Sorge (Italtel): “Così diventiamo partner delle imprese”

Il Senior Marketing Engineer Cyber Security dell’azienda: “Le soluzioni tecnologiche non bastano a contrastare le minacce, servono competenze specifiche. Mettiamo a disposizione i nostri servizi gestiti e le nostra capacità di consulenza”

Pubblicato il 25 Set 2017

enrico-sorge-italtel-170925151121

Italtel in campo per la sicurezza del sistema Paese. L’azienda, storico player delle reti, sta rafforzando le sue strategie e il suo portafoglio soluzioni per accompagnare la digital transformation dell’Italia, processo nel quale la cybersecurity è centrale. A raccontare come si sta muovendo Italtel, Enrico Sorge, Senior Marketing Engineer Cyber Security di Italtel.

Sorge qual è la vision di Italtel sulla cybersecurity?

La cybersecurity è uno dei segmenti verticali indirizzati da Italtel e dunque pilastro fondamentale della nostra offerta rivolta ad aziende e PA. In un momento in cui la trasformazione digitale fa aumentare in maniera esponenziale i rischi di attacchi informatici, diventa fondamentale fornire soluzioni e servizi in grado di proteggere i dati, le infrastrutture critiche nonché arginare le minacce avanzate.

Che tipo di soluzioni proponete alle organizzazioni?

Alcuni esempi sono le soluzioni di Secure Data Center che, sfruttando l’introduzione di una struttura programmabile Sdn, consentono di ottenere la protezione costante di qualsiasi carico di lavoro nel corso dell’intero attacco. Nell’ambito dei data center Italtel ha realizzato diversi progetti in campo militare, sia per la Nato che per l’Esercito Italiano. Si tratta di soluzioni di data center che ovviamente rispondono a standard di sicurezza elevati. Proponiamo poi l’Enterprise Protection che fornisce una soluzione per il controllo ad accesso unificato (wired, wireless e vpn) con politiche granulari e coerenti per i dipendenti e i clienti che accedono alla rete aziendale, da remoto e da casa; salvaguarda la resilienza dei servizi chiave della rete come Dns e Dhcp. Attraverso la segmentazione della rete ed il controllo avanzato dei contenuti è possibile contenere la diffusione di malware e di utenti con virus in quarantena, fornendo una potente security intelligence per il rilevamento di anomalie che sottendono a minacce avanzate, l’analisi retrospettiva di un’infezione ed il suo contenimento. Infine le soluzioni di Ddos Protection: queste affrontano le crescenti minacce Ddos contro infrastrutture ed applicazioni attraverso il rilevamento e l’attenuazione di un attacco dalle fondamenta dei Service Provider, Mobility Edge sino al Data Center dell’azienda.

Ma basta la tecnologia a rafforzare la cybersicurezza, tenuto conto che sono ancora molte le aziende che non la considerano centrale per il business?

Non bastano le soluzioni tecnologiche, per quanto avanzate siano. Efficaci azioni per contrastare le minacce necessitano di processi e competenze ad hoc, che spesso le imprese non hanno vuoi per impossibilità ad investire – succede nelle aziende più piccole – vuoi per carenza di personale da formare.

E allora?

Aziende come Italtel possono svolgere un ruolo importante per veicolare competenze dentro l’impresa e supportarla con i nostri servizi gestiti, senza che questa debba essere costretta ad investire in skills. Abbiamo rafforzato le nostre capacità di consulenza per guidare le aziende verso Industria 4.0 ma anche per adeguarsi a quanto prevede il Gdpr sulla protezione dei dati. Da provider di soluzioni Italtel sta diventando anche un partner in grado di facilitare la trasformazione digitale, affiancando alle soluzioni i servizi di Security Advisory per supportare i clienti in un’offerta completa

Siete interessati anche alle Smart cities, ambiti a questi dove la cybersecurity è fondamentale. Come vi state muovendo?

Ci sono due progetti esemplificativi. Abbiamo lanciato un progetto di Open Innovation per selezionare nel tessuto italiano medie imprese e start up con competenze specifiche distintive, ad esempio nella sensoristica, complementari alle nostre e necessarie per costruire una nuova offerta integrata. Con Cisco abbiamo lavorato su Palermo. All’interno dello Smart City Living Lab c’è infrastruttura tecnologica digitale, protetta dalle più moderne soluzioni per la cybersecurity, pervasa da connettività a larga banda, wired e wireless, e corredata da una potente piattaforma tecnologica in cloud, completamente orchestrata e virtualizzata. Una sorta di “laboratorio a cielo aperto” per l’innovazione a disposizione di imprese, start up e cittadini.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati