SONDAGGIO EUROSTAT

Zero roaming, gli europei ancora non si fidano

Il 60% dei cittadini Ue che hanno viaggiato dopo il 15 giugno all’interno dell’Unione ha limitato l’uso del cellulare e del servizio dati, pur sapendo che il roaming non si paga più

Pubblicato il 27 Set 2017

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La maggior parte dei cittadini dell’Ue sa che le tariffe di roaming sono state abolite dal 15 giugno di quest’anno e che ora possono godere, in tutti i paesi dell’Unione europea, dello stesso piano tariffario del loro operatore mobile nazionale, telefonando, messaggiando e navigando agli stessi prezzi. Tuttavia molti continuano a limitare l’uso dello smartphone all’estero.

Lo indica un sondaggio condotto a fine agosto da Eustat e dedicato al tema del “Roam like at home“. E’ emerso che il 71% dei cittadini europei (Ue-28) sa che le tariffe del roaming non esistono più dal 15 giugno; la percentuale sale all’86% tra i cittadini europei che hanno viaggiato durante l’estate in un altro paese Ue.

Alcuni, consapevoli della nuova strategia sul roaming, usano ora i cellulari all’estero più attivamente, soprattutto per i servizi dati: il 31% degli intervistati ha dichiarato che, viaggiando in un altro paese Ue dopo il 15 giugno, ha usato Internet mobile all’estero tanto quanto lo usa in patria. Prima dell’abolizione delle tariffe di roaming, solo il 15% usava Internet mobile all’estero “come a casa”. Tuttavia, il 60% di chi ha viaggiato dopo il 15 giugno all’interno dell’Ue ha comunque limitato l’uso del cellulare, disattivando il roaming dei dati o addirittura spegnendo il telefono o comprando una Sim card alternativa o un piano dati per l’estero.

La situazione è comunque in leggero miglioramento: prima della fine delle tariffe del roaming, era il 66% degli europei a limitare l’uso del cellulare all’estero. La quota di chi non usa affatto i dati mobili in un paese diverso dal proprio è scesa dal 42% al 21% mentre la percentuale di chi ha effettuato telefonate è salita dall’11 al 24%.

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