LA NOMINA

Genish nuovo Ad di Tim. Comitato Golden power: “Da Vivendi obbligo di notifica”

Il manager: “Trasformeremo la società in una vera Digital Telco”. Al vice presidente esecutivo Recchi le deleghe sulla sicurezza. Per il gruppo di coordinamento di Palazzo Chigi la media company francese doveva comunicare le operazioni di acquisizione nella compagnia italiana. Via al procedimento sanzionatorio

Pubblicato il 28 Set 2017

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Amos Genish è il nuovo ceo di Tim. Il Cda di Tim ha proceduto all’unanimità a cooptare in Consiglio il manager e a nominarlo Ad conferendogli deleghe esecutive.

La nomina arriva nello stesso giorno in cui il gruppo di coordinamento sulla verifica per l’attivazione del Golden power di Palazzo Chigi ha reso noto che Vivendì che ha il 23,94% di Tim ha violato gli obblighi di notifica nei confronti del governo italiano in merito alle operazioni di acquisizione di partecipazioni in Tim e sarà sottoposta a una sanzione pecuniaria.

“Il gruppo di coordinamento sulla verifica per l’attivazione del Golden power su Tim con una riunione nel pomeriggio ha terminato il procedimento avviato ad agosto – si legge in una nota del gruppo – Al termine dell’istruttoria, è stata accertata la sussistenza degli obblighi di notifica, in capo a Vivendi, in merito alle operazioni di acquisizione di partecipazioni in Tim e la relativa violazione”. E’ stato, quindi, avviato il procedimento per l’eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria prevista.

Pronta la risposta di Tim. “Non sussisteva alcun obbligo di notifica, non avendo mai adottato alcuna delibera, atto o operazione che avesse per effetto una modifica della titolarità, del controllo o della disponibilità della rete di comunicazioni elettroniche oggetto delle norme di legge in materia di golden power, rete che è quindi rimasta sempre nella piena titolarità, controllo e disponibilità di Tim – dice una nota – Da questo punto di vista, alcun rilievo assume l’ asserita acquisizione del controllo di Tim da parte di Vivendi, con riguardo alla quale, ferme restando le autonome valutazioni circa la sussistenza dello stesso, è utile ricordare che nessun onere di notifica è previsto in caso di trasferimento del controllo verso un soggetto comunitario”.

“Tim fa inoltre presente che a oggi nessuna sanzione è stata irrogata da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che eventuali provvedimenti in tal senso verranno assunti solo all’esito del procedimento amministrativo avviato dall’autorità al riguardo con la decisione – conclude – La Società, coerentemente con i propri interessi, continuerà a far valere le proprie argomentazioni nelle sedi competenti, certa di avere agito nel pieno rispetto delle norme”.

In occasione della nomina di Genish, il presidente esecutivo Arnaud de Puyfontaine ha sottolineato che la compagnia ha una “chiara visione di lungo termine: vogliamo riportare Tim ai fasti che le competono, contribuendo in maniera determinante alla digitalizzazione del Paese, alla creazione della Digital Italy, attraverso investimenti e persone ha commentato il presidente esecutivo. Tim deve avere una collaborazione costruttiva con le istituzioni e le autorità: creare valore per Tim vuol dire creare valore per il Paese”.

Amos Genish ha sviluppato una profonda esperienza nel campo delle telecomunicazioni e della tecnologia sia negli Stati Uniti sia in Brasile, dove ha co-fondato GVT rendendola in pochi anni il principale operatore brasiliano nel campo della banda ultralarga.

Genish si qualifica come amministratore esecutivo non indipendente; alla data odierna, non possiede azioni di Telecom Italia.

Fino a tutto il 2016, Genish è stato ceo di Telefonica Brasile / Vivo, il principale operatore integrato di telecomunicazioni del Paese con oltre 90 milioni di clienti e la cui offerta comprende fisso, mobile, servizi e intrattenimento. Da gennaio a luglio 2017, Amos Genish ha ricoperto il ruolo di Chief Convergence Officer di Vivendi, con la responsabilità di sviluppare la strategia di convergenza del Gruppo fra contenuti, piattaforme e distribuzione.

Con decisione assunta a maggioranza è stato definito il nuovo assetto delle deleghe. Al eresidente esecutivo risultano attribuiti, in sintesi, oltre ai poteri e alle responsabilità di legge e Statuto: l’identificazione delle linee guida dello sviluppo del Gruppo, d’intesa con l’Amministratore Delegato, e la supervisione dell’elaborazione e della realizzazione dei piani strategici, industriali e finanziari; la supervisione della definizione degli assetti organizzativi, dell’andamento economico e finanziario, del processo di definizione delle linee guida del sistema di controllo interno e gestione dei rischi; la responsabilità organizzativa di Legal Affairs, Institutional Communication, Public Affairs, nonché il governo della Fondazione Tim; la rappresentanza della Società e del Gruppo nei rapporti esterni con le autorità, le istituzioni e gli investitori.

La responsabilità di Brand Strategy & Media è trasferita dal presidente esecutivo al nuovo Ad. A Genish tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all’attività sociale, ad eccezione dei poteri riservati al Consiglio di Amministrazione e di quelli delegati al presidente esecutivo e al Vp esecutivo; la responsabilità relativa al governo complessivo della Società e del Gruppo, e dunque la responsabilità di definire, proporre al Consiglio di Amministrazione e quindi attuare e sviluppare i piani strategici, industriali e finanziari; la responsabilità di definire gli assetti e tutte le responsabilità organizzative per garantire la gestione e lo sviluppo del business in Italia e Sud America.

“È un privilegio e un onore essere stato nominato Amministratore Delegato di Tim, un’azienda che ha una grande storia e un futuro ambizioso da disegnare – ha detto Amos Genish. “Il nostro obiettivo è trasformare Tim in una vera Digital Telco. Il nostro programma DigiTim si basa su alcuni principi fondamentali che si concentrano sull’offerta di una customer experience superiore, facendo leva sulla digitalizzazione per migliorare l’interfaccia con i nostri clienti; smart analytics ottenute attraverso big data per personalizzare i nostri prodotti e servizi; e l’aggiunta di video e contenuti multimediali oltre alla nostra connettività che è la best-in-class per garantire un’offerta sempre più convergente, continuando comunque a investire nella nostra copertura ultra-broadband per supportare l’evoluzione della società Gigabit”.

Al vice presidente esecutivo Giuseppe Recchi sono attribuite le funzioni vicarie, nonché la responsabilità organizzativa della funzione Security preposta – fra l’altro – al presidio di ogni attività e asset rilevante ai fini della sicurezza e della difesa nazionale all’interno di Tim e delle altre società italiane del Gruppo (in particolare: TI Sparkle e Telsy). Inoltre, in data odierna, Giuseppe Recchi è stato nominato Presidente del Comitato Strategico.

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato a maggioranza il principio della creazione di una joint venture con Canal+, intesa a consentire un’importante accelerazione dei progetti di convergenza fra telco e media. Grazie alla joint venture (che sarà regolata a termini e condizioni da negoziare a partire dal term sheet non vincolante già sottoscritto dalle parti), il Gruppo avrà accesso all’esperienza e ai contenuti di una delle più importanti società nel panorama mondiale delle produzioni e dei diritti. La joint venture si occuperà di produzioni e co-produzioni, sia italiane che internazionali, nonché dell’acquisizione di diritti, anche sportivi.

L’operazione configura un’operazione con parte correlata (essendo Canal+ società controllata da Vivendi S.A., che Consob ha qualificato come controllante di fatto di Tim), e su di essa il Comitato per il controllo e i rischi ha espresso (a maggioranza) parere favorevole, con riferimento allo stato di definizione dell’iniziativa (e salvo riesaminare il tema a fronte dell’avanzamento del negoziato), nell’assunto che si tratti di operazione di minore rilevanza, ai sensi dell’apposito Regolamento Consob.

il board tornerà a esaminarla per l’approvazione conclusiva, nel rispetto dell’apposita procedura, e dunque anche sulla scorta di un ulteriore parere sui termini finali dell’accordo, non appena negozialmente definiti.

Aggiornata infine la procedura aziendale per l’effettuazione di operazioni con parti correlate, per tener conto del provvedimento con cui Consob ha ritenuto che la Società sia soggetta al controllo di fatto di Vivendi.

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