Il Senato ha approvato in via definitiva il Ddl che stanzia per i piccoli comuni, quelli che contano su meno di 5mila abitanti o che sono situati in territori montani o rurali, quasi cento milioni di euro dal 2017 al 2023, finanziando tra l’altro la diffusione della banda larga e sostenendo l’artigianato digitale, oltre che la semplificazione delle procedure per il recupero dei centri storici che rischiano lo spopolamento, mirando a riconvertirli in alberghi diffusi, con un connubio di tecnologia e green economy.
Il ddl nasce dal testo presentato da Ermete Realacci (Pd), presidente della commissione Ambiente, e vede la luce dopo tra anni di gestazione prima di arrivare al voto in aula. Le misure riguardano 5.585 Comuni, che rappresentano il 70% dei 7.998 Comuni italiani e oltre il 50% del territorio nazionale. Su questi territori vivono oltre 10 milioni di persone, pari al 16,59% della popolazione italiana. Nei piccoli Comuni, tra l’altro, vengono prodotti il 93% delle Dop e degli Igp accanto al 79% dei vini più pregiati.
Il provvedimento contiene interventi di manutenzione del territorio con priorità per la tutela dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico. Si prevedono poi interventi per la messa in sicurezza di strade e scuole e di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico; l’acquisizione e riqualificazione di terreni ed edifici in abbandono; la possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo; la realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici; la possibilità di acquisire binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario da utilizzare come piste ciclabili.
Quanto ai servizi, è prevista la possibilità per i centri in cui non ci sono uffici postali di pagare bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali. Per finire: arriverà la facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per la fornitura di una pluralità di servizi in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, oltre che per attività di volontariato e culturali.
Tra gli interventi in favore dei residenti e delle attività produttive insediate nei piccoli Comuni, alla promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e al loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica. Si istituisce poi un Fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni a venire dal 2018 al 2023, per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni, destinato a finanziare investimenti diretti alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla salvaguardia e riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza di strade e scuole e all’insediamento di nuove attività produttive.