Si è svolta lunedì 2 ottobre la terza edizione del Premio Cuore Digitale che quest’anno ha avuto come tema “Scienza per la Vita, la tecnologia che ha a cuore la vita delle persone, raccontata dalle donne”. La start-up che si è aggiudicata il Premio è Neuron Guard; il team, composto da Mary Franzese ed Enrico Giuliani ha ideato un dispositivo tecnologico che aiuta a ridurre il rischio di danni cerebrali in caso di ictus.
Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha accolto presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, i cinque team in gara provenienti da tutta Italia, che hanno sviluppato soluzioni in ambito di: oncologia (Endo-Sight), limitazioni sensoriali dell’udito (IntendiMe), ictus (Neuron Guard), parkinson (PD-Watch), autismo (Robomate).
“Hanno tutta la mia ammirazione gli uomini e le donne che mettono la loro creatività e il loro ingegno a servizio della collettività”, ha affermato la seconda carica dello Stato al quale è stato consegnato il premio simbolico dell’Associazione Cuore Digitale.
L’evento, moderato dal giornalista Stefano Raucci e durante il quale è stato garantito il servizio di interpretariato in Lingua Italiana dei Segni, a cura dell’Ente Nazionale Sordi, ha visto protagoniste le donne appartenenti ad ogni start-up, presentare le innovazioni tecnologiche realizzate. L’Associazione Cuore Digitale crede fermamente nella parità di genere, pertanto le start-up che hanno partecipato all’evento hanno nel team la presenza di entrambi i generi, femminile e maschile.
Alla manifestazione ha preso parte Mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare della città di Roma e Cappellano della Camera, che ha sottolineato come oggi la tecnologia sia strumento di una “nuova carità” alla quale tutti siamo chiamati a contribuire: la carità intellettuale.
“La cultura in Italia negli ultimi anni ha passato diverse fasi, sono nate nel tempo la Casa del Cinema, la Casa dell’Architettura, la Casa della Musica; è il momento di far nascere una Casa del Digitale“: questa la proposta di Gianluca Ricci, presidente dell’Associazione Cuore Digitale, che ha aggiunto “serve un luogo comune che favorisca l’incontro tra i giovani talenti, le aziende, le istituzioni, la stampa e la cittadinanza, un luogo dove i problemi e i bisogni reali delle persone possano trovare nell’innovazione tecnologica una soluzione concreta, per far sì che la smart city, di cui tanto si parla, possa diventare una città realmente inclusiva, una città per tutti”.
Durante l’evento ha avuto luogo la tavola rotonda, “Il valore dell’interazione uomo-macchina – le protesi tecnologiche”, moderata dalla giornalista Roberta Ammendola, durante la quale i ricercatori Lorenzo De Michieli dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Daniele Mazzei del “Centro E. Piaggio” dell’Università di Pisa, hanno eseguito la dimostrazione del funzionamento di mani robotiche realizzate grazie alla collaborazione tra i due istituti di ricerca. Alla tavola rotonda ha partecipato anche l’atleta paralimpica Giusy Versace, madrina dell’evento, che ha testato personalmente una delle mani robotiche. Rivolgendosi alle start-up presenti ha affermato che l’innovazione tecnologica è importante ma da sola non basta, è necessaria un’educazione all’uso per consentire un buon approccio da parte delle persone che, grazie a queste tecnologie, potranno vedere migliorata la propria qualità di vita.