Calabrò: Ngn e frequenze i temi hot di Agcom

Beauty contest, asta Lte, ruolo della newco pubblico-privata al centro della Relazione annuale dell’Authority per le Comunicazioni, che verrà presentata domani alla Camera

Pubblicato il 13 Giu 2011

Il beauty contest per le frequenze del digitale terrestre,
l'asta per quelle destinate agli operatori mobili e la nuova
rete tlc in fibra ottica: sono alcuni degli spunti più attesi
della Relazione annuale dell'Autorità per le garanzie nelle
Comunicazioni che il presidente Corrado Calabrò, in quello che
potrebbe essere il suo ultimo appuntamento (scade a maggio del
prossimo anno) presenterà domani alla Camera.

Calabrò auspichera' tempi rapidi per la realizzazione del
beauty contest – si attende il via libera dall'Ue, dopo la
trasmissione a Bruxelles del bando da parte del ministero dello
Sviluppo Economico – ma anche per l'asta competitiva per i
servizi di comunicazione in banda larga mobile, da cui il governo
conta di ottenere 2,4 miliardi. Su quest'ultima gara, in
particolare, i problemi non mancano: a cominciare dalla liberazione
delle frequenze da parte delle tv locali, senza la quale, secondo
molti osservatori e a giudizio degli stessi operatori, il valore
dell'operazione non potra' che scendere.
Attesa c'e' anche per quanto dira' Calabro' in
merito alla rete di nuova generazione, alla luce del recente
scontro tra il presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco
Bernabe', e il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani:
oggetto del contendere il ruolo della newco pubblico-privata che
dovrebbe realizzare la rete nelle zone meno remunerative, ma anche
le regole che l'Agcom deve mettere a punto per evitare un
rafforzamento dell'ex monopolista.

Sul fronte tv, dopo il periodo caldo delle elezioni amministrative
che ha visto l'Autorita' in prima linea, la Relazione
tocchera' sicuramente i temi del pluralismo, con accenni alla
par condicio e probabilmente anche alla situazione della Rai. Come
da tradizione Calabro' fotografera' la situazione del
mercato televisivo, in cui si consolida la tripartizione tra Rai,
Mediaset e Sky, mentre Internet, i new media e i social network non
riescono a scalfire il predominio della tv in termini di
ripartizione delle risorse e di formazione del consenso.

Il presidente dell'organismo di garanzia richiamera' con
forza anche la questione dell'indipendenza dell'Agcom e
della necessita' di preservarla e rafforzarla, come prevedono
tra l'altro le piu' recenti direttive europee in materia di
comunicazioni, ancora da recepire.

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