Sì alla web tax, sì al pugno di ferro contro le fake news: il Ceo di Sky Jeremy Darroch attacca i privilegi fiscali delle tech companies e difende l’autorevolezza della Tv di fronte al proliferare delle fake news su Internet. Parlando a Tallin, in Estonia, il Ceo del gruppo europeo della pay-Tv presente anche in Italia ha chiesto ai regolatori dell’Ue di intervenire con fermezza in materia fiscale per ripristinare condizioni paritarie per tutti i concorrenti del settore dei media e ha puntato il dito contro la “giungla senza legge” di Internet che ha permesso a Google & co. di diventare dominatori incontrastati del mondo della pubblciità e dei contenuti.
“La nostra società e la nostra industria si trovano di fronte a un bombardamento di fake news, estremismo, furto di dati, violazione di contenuti online”, ha detto Darroch. “Stiamo tutti cercando di districarci e trovare un sentiero in questo caos senza regole”. E mentre emerge sempre più evidente la scarsa affidabilità, veridicità e legalità di molti dei contenuti su Internet, per il Ceo di Sky “la televisione rimane lo standard dell’informazione responsabile”.
Darroch ha attaccato direttamente le tech companies americane come Google e Facebook affermando che a loro viene concesso di operare senza dover rendere conto del proprio comportamento, senza obbligo di rispetto di molte norme e con scarsa trasparenza. Il Ceo non ha risparmiato critiche ai regolatori europei, dichiarando che non basta dire che le Internet companies non rispettano gli standard che gli altri devono seguire: occorre imporre anche a queste aziende norme e tasse come a tutti, perché alle condizioni attuali Google & co godono di un vantaggio sleale. “Se pagare le tasse, assumere dipendenti e rispettare la legge diventa uno svantaggio competitivo per alcune aziende rispetto ad altre, è chiaro che abbiamo un problema”, ha osservato Darroch.
Anche sulle fake news, la propaganda terroristica e l’hate speech, Darroch non ha usato mezzi termini, attaccando di nuovo le aziende di Internet, “rifugio sicuro” per chi vuole trasmettere contenuti illegali. Google e le altre fanno ben poco, secondo il Ceo di Sky, contro il dilagante fenomeno delle bufale in Rete e dei contenuti che mettono a rischio la sicurezza dei paesi o ledono i diritti delle persone. Darroch si è unito al coro di brand che temono che le proprie pubblicità su Internet girino accanto a contenuti illegali, danneggiano la loro immagine.
C’è però un messaggio positivo che Darroch ha voluto dare all’Europa. “Noi dell’Unione europea abbiamo la chance di fungere da esempio per il resto del mondo e rendere Internet un posto più sicuro e responsabile”, ha affermato il Ceo di Sky. Per Darroch l’Europa ha eccellenze di cui andare fiera: “Non vinceremo la sfida economica globale pensando di ricreare da noi le irripetibili condizioni della Silicon Valley. Il nostro dibattito politico si concentra troppo sul modello di business americano e ci sfuggono le eccellenze del nostro continente, di cui Sky è un esempio: siamo uno European champion, un’azienda che non ha pari negli Stati Uniti”. Anziché temere o importare i modelli americani, ha concluso Darroch, “dovremmo celebrare tutto quello che rende l’Europa un campione della cultura e della creatività e fare leva sui nostri punti di forza”.