“Questa italiana è la prima sperimentazione che si fa in Europa sul 5G“. Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alla Comunicazione, Antonello Giacomelli, nel suo intervento al convegno all’Aquila “Road to 5G”. Nel caso dell’Aquila si tratta di “un’occasione per il territorio” ma insieme alle altre città dove verrà fatta la sperimentazione: Bari, Prato, Milano e Matera, dovrà essere “un traino per tutto il Paese”, ha sottolineato Giacomelli, spiegando che “questo progetto non appartiene ad una colazione o ad un governo, ma appartiene al Paese”. E “se questo fosse il progetto di una parte politica, ci rimetterebbe il Paese”, ha aggiunto il sottosegretario.
“E’ l’inizio di un percorso per l’Italia. Il Paese non è portato a fare squadra ma su questo fronte bisogna muoversi come sistema Paese”, ha concluso Giacomell “Sono soddisfatto che l’azione del governo abbia portato a recuperare il ritardo del Paese sulla connettività: ma questa è solo una parte del cammino da fare perché l’indice dell’avanzamento dei servizi è ancora piatto e anche la capacità della PA di rinnovarsi in modalità digitale è ancora da migliorare”.
Per recuperare terreno sul fronte digitale è stato attuato uno “strappo politico”, dice Giacomelli, rispetto all’indicazione della Ue di partire entro il 2020 con almeno una città nella nuova modalità della tecnologia mobile. “Abbiamo deciso di partire in 5G in cinque diverse città e abbiamo detto agli operatori che, ma solo per questa volta, il governo avrebbe dato le frequenze gratuitamente purché, a parte la costruzione della Rete, essi offrissero servizi in grado di coinvolgere università, aziende e territorio”.