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Industry 4.0, Polimi: “Ecco la vera spesa delle aziende italiane in innovazione”

Uno studio del Politecnico di Milano presentato all’evento Corcom-Agendadigitale.eu traccia per la prima volta l’effettiva entità degli investimenti Industry 4.0 dovuti agli incentivi: 1,6-1,7 miliardi di euro nel 2017. Ma c’è ancora molto da fare su formazione e competence center

Pubblicato il 12 Ott 2017

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La vera spesa in Industry 4.0, fatta dalle aziende italiane nel 2016, grazie agli incentivi fiscali del Governo, è stata di 1,6-1,7 miliardi di euro. Lo si legge in uno studio condotto dagli Osservatori del Politecnico di Milano su un campione di 241 aziende (di cui il 70% grandi) e presentato ieri all’evento Industry 4.0 360 Summit di Corcom e Agendadigitale.eu.

Il concetto di “vera spesa” deriva dallo sforzo che gli osservatori hanno fatto per scoprire quanto degli investimenti incentivati dal piano è in effetti andato in innovazione. E quanto invece è servito a una mera sostituzione di apparati vecchi.

Nel 2016, si legge nello studio, le aziende hanno investito soprattutto in internet delle cose (sensori, chip collegati alla rete, per la gestione dei macchinari), per un miliardo di euro, con una crescita del 27 per cento. Seguono le tecnologie analytics (analisi di dati industriali), per 330 milioni di euro. Poi il cloud computing (150 milioni di euro), l’automazione avanzata (120 milioni di euro), le tecnologie per l’interfaccia uomo-macchina (20 milioni di euro). Il totale è una crescita del 27% sul 2015. Le previsioni di spesa 2017 sono in linea con il trend; di qui la previsione – annunciata al convegno da Giovanni Miragliotta, responsabile dell’osservatorio Industry 4.0 – che in due anni la spesa dell’industria italiana in innovazione dovrebbe raddoppiare.

Il piano sta funzionando, tutto sommato: è questa opinione condivisa da molti dei relatori presenti all’evento di ieri, tra cui lo stesso Miragliotta, Gianni Potti e Andrea Bianchi (entrambi di Confindustria) e Lorenzo Basso (PD). Scettico invece Elio Catania (Confindustria Digitale), che ha ricordato come nelle pmi l’innovazione non è ancora entrata (“solo il 10 per cento delle piccole aziende è digitale”) e che ci sono forti ritardi sull’avvio dei competence center per Industry 4.0.

Il referente del ministero che ha partecipato al convegno – Francesco Maria Cuccia, a capo della segreteria tecnica del ministro – ha promesso per novembre il decreto sui competence center. E ha confermato che nella Legge di Stabilità ci sarà non solo la proroga degli incentivi ma anche alcuni aggiustamenti, per potenziare gli aspetti relativi alla formazione (a cui andrà un credito d’imposta), per esempio (qui una sua anticipazione per Agendadigitale.eu).

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