Niente “rottamazione” dei TV “entro” il 2022. Il ministero dello Svilupo smentisce l’articolo (uscito sul Corriere della Sera) secondo cui lo switch off del digitale terrestre che interesserà l’Italia nei prossimi anni comporterà l’obsolescenza del “90% degli apparecchi televisivi”.
Questo perché, spiega il Mise, “la tecnologia T2-HEVC sarà introdotta solo nel 2022 quando nello switch off saranno coinvolte tutte le emittenti nazionali. Per quella data si prevede che il naturale ricambio dei televisori con le nuove tecnologie avviato con 5 anni e mezzo di anticipo sarà sufficiente a garantire la transizione senza particolari problemi per le famiglie”.
Secondo i calcoli delle associazioni di settore il rate di sostituzione degli apparecchi è di 5 milioni l’anno. Calcolando un parco italiano di Tv “principali” di circa 25-30 milioni, alla fine del 2022 – quando cioè sarà effettivamente necessaria l’adozione dei nuovi standard – potrebbe essere minoritaria la percentuale di televisori “inabili” alla trasmissione.
In ogni caso, nella legge di stabilità 2018 “è stato previsto un costante monitoraggio della diffusione dei televisori di nuova generazione tra le famiglie – dice il ministero dello Sviluppo – e sono stati previsti incentivi per 25 milioni di euro all’anno per quattro anni, dal 2019 al 2022, al fine di agevolare e accelerare il processo di ricambio così da garantire nel 2022 a tutta la popolazione le televisioni con la nuova tecnologia”.
Lo switch off con la liberazione della banda 700Mhz avverrà con una transizione di due anni, dal 2020 al 2022, “anche se il governo ha iniziato il percorso già lo scorso anno quando ha previsto che dal primo gennaio del 2017 fosse obbligatoria la commercializzazione esclusivamente di televisori con tecnologia T2-HEVC al fine di avviare con largo anticipo il naturale ricambio degli apparecchi”.
La “migrazione” avverrà a tappe. Le prime “trasmissioni” nella nuova modalità riguarderanno probabilmente Liguria, costa delle Toscana e alto Lazio: le aree cioè che devono “coordinarsi” con la Francia. Per poi allargarsi progressivamente a tutto il territorio italiano, fino al compimento del processo, previsto per il 2022. In questa fase di transizione però non è previsto “in alcun modo” specifica il ministero “l’introduzione di tecnologia T2-HEVC”, ovvero della tecnologia “contenuta” solo negli apparecchi TV venduti a partire da quest’anno. Invece, verrà adottata ancora la tecnologia MPEG-4 “già diffusa da qualche anno nei televisori e che nel 2020 sarà disponibile per tutta la popolazione”.
La Commissione europea, per favorire lo sviluppo del 5G, ha fissato al 2020 per tutta Europa lo swicth off per la liberazione della banda 700 prevedendo la possibilità per gli Stati membri di arrivare al 2022 per completare il percorso. “L’Italia – chiude il Mise – ha scelto di arrivare al 2022 anche per garantire il naturale ricambio dei televisori, tenendo conto che, a differenza di altri paesi, la TV é fruita principalmente tramite digitale terrestre”.