Telecom Italia senza rete vale 1,58 euro. Lo rileva un’analisi di Mediobanca Securities: gli esperti, come scrive MF, dicono che la separazione della rete Telecom si sta concretizzando e ribadiscono che Cdp entrerà nella newco che verrà creata per inserire l’asset della rete. Una mossa strategica perché, secondo Mediobanca , Telecom non vale gli attuali 0,75 euro attuali e nemmeno gli 1,34 euro di target proposti dagli stessi analisti di Mediobanca ma addirittura 1,58 euro.
La rete, se scorporata dal gruppo e inserita in una newco, dovrebbe essere portata in borsa secondo lo schema già visto con la quotazione di Inwit , ovvero con la maggioranza in capo a Telecom, che ne deterrebbe così il controllo. Agli inizi di ottobre il presidente della Cdp, Claudio Costamagna, non aveva escluso l’ingresso nel gruppo telefonico nell’ambito dell’esercizio del golden power. “Open fiber è la nostra priorità, ma se il governo ci chiedesse di entrare in Telecom esercitando la golden power, noi guarderemmo per capire se sia vantaggioso o meno – diceva – Non abbiamo nessun tipo di preconcetto”.
Per Mediobanca la rete vale 15 miliardi implicando un valore dei servizi pari a 3 volte l’ebitda, ovvero il 50% di sconto oggi rispetto ai concorrenti europei. Da qui, secondo Mediobanca , si arriverebbe al target price di 1,34 euro. Mediobanca si spinge però ancora oltre, spiegando che a 1,34 euro il titolo scambierebbe a sconto del 15% rispetto ai concorrenti, in linea con la media storica degli ultimi cinque anni. E da qui si arriverebbe attorno a 1,58 euro per azione.
Intanto il governo accelera sulla golden power. Entro il 15 novembre il governo italiano deciderà se applicare, come si apprende oggi da indiscrezioni stampa, la golden power anche sulla rete telecomunicazioni di Telecom, dopo aver acquisito i pareri in proposito da parte di Agcom e Antitrust sulla opportunità di separare la rete dai servizi del colosso telefonico.
Il Ministero dello Sviluppo Economico diretto da Carlo Calenda sta già mettendo a punto la sua proposta di esercizio dei poteri speciali, forte del parere ricevuto martedì 31 ottobre dall’Autorità per le comunicazioni.
Si tratterebbe del secondo round del golden power dopo quello già autorizzato il 16 ottobre. Con esso il governo impone a Tim, Sparkle e Telsy di rilasciare la delega delle funzioni relative alle attività aziendali rilevanti per la sicurezza nazionale ad un componente del consiglio di amministrazione di ciascuna delle citate società che sia cittadino italiano, sia munito di Nulla Osta di Sicurezza, e sia ritenuto idoneo dal governo. La delega dovrà comprendere la responsabilità di un’apposita unità organizzativa (Organizzazione di Sicurezza) preposta alle attività rilevanti. Tale unità organizzativa, da coinvolgere nei processi di governance e in particolare in tutti i processi decisionali afferenti ad attività strategiche e alla rete, dovrà essere affidata a un funzionario alla sicurezza scelto in una terna di nominativi proposti dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ciascuna delle società di cui sopra dovrà poi fornire preventiva informazione in merito ad ogni decisione che possa ridurre o cedere capacità tecnologiche, operative, industriali nelle attività strategiche.
Telecom sta esaminando il provvedimento, avendo termine di 90 giorni, ovvero fino a metà gennaio, per adeguarsi alle prescrizioni. Poi dovrà ogni sei mesi trasmettere una relazione con la quale comunicherà le misure adottate ai fini del rispetto delle ordinanze.