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Intelligenza artificiale e collaboration, ecco il workplace del futuro

Entro il 2025 l’AI sarà diffusa ovunque e i lavoratori saranno costantemente connessi mentre il lavoro flessibile diventerà la norma. Recruitment online il sistema per assumere. La fotografia scattata dal report Fujitsu

Pubblicato il 06 Nov 2017

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Processi di lavoro, tool di produttività e ambienti fisici destinati a diventare obsoleti nel corso dei prossimi otto anni, mancanza di competenze e difficoltà ad attrarre talenti. Sono queste le caratteristiche del workplace del futuro delineate da una ricerca delle società Pierre Audoin Consultants (Pac) per conto di Fujitsu.

La ricerca ha preso in esame i principali elementi che porteranno al cosiddetto workplace del futuro, atteso entro il 2025, suggerendo alle aziende gli interventi da fare per continuare a essere competitive. Una delle principali previsioni riguarda la crescita inarrestabile dell’AI: il ritmo del cambiamento continuerà ad accelerare da qui fino al 2025, producendo conseguenze su tutti gli aspetti del workplace del futuro. L’AI è già in grado di compiere una varietà crescente di attività e sta iniziando ad avere un impatto di vasta portata su quasi ogni aspetto del workplace e del modo in cui le persone vivono e lavorano. Un’altra area chiave di mutamento riguarderà la struttura del business, che porterà avere modelli di lavoro più flessibili, nel segno della collaborazione.

Secondo Fujitsu, una strategia di workplace efficace per il 2025 e oltre dovrebbe essere imperniata sull’utilizzo pervasivo di sistemi basati sull’AI nel corso di tutta la giornata lavorativa. L’AI libererà il personale affinché possa dedicarsi ad attività maggiormente complesse, interessanti e a valore aggiunto, oltre a fornire supporto per mezzo di assistenti intelligenti, aiutare a formare nuove relazioni di business determinando automaticamente l’abbinamento ottimale delle competenze, offrire un’esperienza altamente personalizzata, dinamica e contestuale per la programmazione delle attività della giornata, e utilizzare un routing dinamico in tempo reale per evitare gli ingorghi del traffico e ottimizzare trasferimenti e modalità di trasporto. Ai dipendenti che lavorano all’interno degli uffici saranno allocate automaticamente in modalità hot-desking postazioni vicine a quelle dei colleghi con cui interagiscono più frequentemente; assistenti digitali si faranno carico dell’agenda degli impegni e delle attività amministrative come le prenotazioni dei viaggi; i dispositivi indossabili aiuteranno infine le persone ad autenticarsi e accedere a sistemi e informazioni sempre e ovunque. Tuttavia le aziende devono iniziare subito a promuovere una cultura di innovazione e collaborazione, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione, ed evidenzia come una tecnologia obsoleta e pratiche di lavoro antiquate possano soffocare la produttività e demotivare il personale.

La produttività dell’utente individuale dovrà essere favorita, sostenendo modelli di collaborazione e co-creazione che garantiscano salute e benessere. Per attrarre talenti, sarà fondamentale creare un ambiente di lavoro con spazi personalizzati sulla base delle esigenze dei singoli. Altro ambito su cui intervenire è la promozione della collaborazione tra colleghi, grazie all’implementazione di tecnologie come la realtà aumentata. Questo avrà un impatto anche sull’organizzazione dello spazio fisico dell’ufficio: quando il workplace non sarà più associato a un’ubicazione fisica, le tecniche biometriche rivestiranno un ruolo ancora più importante nel proteggere l’accesso ai dati e alle applicazioni enterprise, permettendo alle persone di raggiungere trasparentemente le applicazioni desiderate da qualsiasi dispositivo, ovunque si trovino. La rigidità di alcune attuali strutture sarà sostituita da piccole reti collaborative composte da team di freelance interni ed esterni, collegati tra loro attraverso piattaforme di comunicazione unificata e supportati ad assistenti intelligenti. L’individuo non sarà più definito da un singolo ruolo, dal momento che il suo contributo e il suo stile di lavoro si adatteranno dinamicamente per rispondere a necessità variabili su attività differenti.

Questa maggiore fluidità riguarderà non solo le tipologie di competenze richieste, ma anche il processo di recruitment da mettere in atto per assicurarsi i talenti migliori. Si prevede che, nel 2025, le aziende in più rapida crescita saranno quelle capaci di identificare e reclutare velocemente le competenze disponibili all’interno di un vero pool globale di talenti. Non ci saranno più ruoli definiti, ma ci si affiderà al crowdsourcing globale di collaboratori freelance.

Il principale canale di recruitment sarà costituito da piattaforme online che metteranno in contatto le aziende con i potenziali collaboratori, mentre l’intelligenza artificiale avanzata e i suoi sofisticati algoritmi saranno sempre più utilizzati per identificare le persone dotate delle competenze adatte a ciascun progetto. La tecnologia anche qui assumerà un ruolo fondamentale: per sostenere infatti questa impostazione del lavoro sarà necessaria una piattaforma tecnologica robusta ma flessibile, che permetta al personale di autenticarsi rapidamente mediante dati biometrici autorizzandolo all’impiego dei tool e dei sistemi necessari.

In questa nuova tipologia di organizzazione, i sistemi IT dovranno varcare i confini aziendali e aprire le applicazioni business di base anche ai partner esterni. Il superiore livello di condivisione e collaborazione interaziendale richiederà un maggior livello di sicurezza per garantire la tutela della proprietà intellettuale. Secondo Fujitsu, i partner tecnologici dovranno aiutare le aziende a gestire questi nuovi ecosistemi estesi facendosi carico al contempo della gestione della sicurezza e del rischio finanziario. Le aziende avranno bisogno di piattaforme e di un framework per mettere rapidamente in connessione i servizi e le competenze disponibili. Questo modello di co-creazione digitale avrà potenzialità tali da produrre un valore di business notevolmente superiore rispetto a quello degli attuali modelli contrattuali.

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